In lombalgia cronica riabilitazione equivale ad intervento
Categoria : ortopedia
Data : 20 agosto 2005
Autore : admin
Intestazione :
Nella lombalgia cronica la riabilitazione intensiva porta a risultati paragonabili all'intervento chirurgico di fusione vertebrale.
Testo :
Lo studio ha arruolato 349 pazienti (età 18-55 anni) affetti da lombalgia cronica da almeno un anno che potevano essere candidati all'intervento di fusione vertebrale. I partecipanti sono stati randomizzati a intervento di fusione oppure ad un programma riabilitativo intensivo basato soprattutto sulla terapia cognitiva-comportamentale. A 24 mesi dalla randomizzazione erano disponibili i dati dell'81% dei partecipanti. La sintomatologia (valutata tramite l'indice di disabilità Oswestry) migliorò in entrambi i gruppi con una modesta superiorità della chirurgia (p = 0,045) tanto che gli autori concludono che non è emersa una chiara evidenza che la chirurgia sia preferibile all'intervento riabilitativo anche in considerazione dei potenziali rischi chirurgici e dei costi. Fonte: BMJ 2005; 330:1233
Commento di Renato Rossi Non esite una prova inconfutabile che nella lombalgia cronica grave l'intervento di stabilizzazione vertebrale sia preferibile al trattamento conservativo nel ridurre il dolore e la disabilità. In effetti le linee guida sulla lombalgia consigliano la fusione vertebrale solo in pochi e selezionati pazienti. In questo studio l'intervento chirurgico di fusione vertebrale si è dimostrato sostanzialmente sovrapponibile alla riabilitazione anche se gli stessi autori ammettono che i miglioramenti potrebbero in entrambi i gruppi essere stati spontanei (in effetti mancava un gruppo di controllo non trattato). La fusione vertebrale sembra quindi limitata a pochi pazienti, e in pratica si confermano le conclusioni di una revisione Cochrane di qualche anno fa e di uno studio successivo [1,2]. L'intervento riabilitativo multidisciplinare che contempli anche una terapia cognitivo-comportamentale invece sembra funzionare meglio della terapia conservativa [3] tanto che le linee guida raccomandano questa strategia nei pazienti resitenti alla terapia standard [4,5].
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