Nei pazienti sottoposti a terapia anticoagulante orale con l'etą aumenta sia il rischio di emorragia che di tromboembolia

Nei pazienti molto anziani che devono essere trattati con anticoagulanti orali si pone il problema di continuare o meno la terapia anticoagulante orale (TAO) per l'aumento del rischio di complicanze emorragiche. Al fine di valutare il rischio sia emorragico che tromboembolico con l'incremento dell'etą sono stati considerati pazienti con protesi cardiache meccaniche (target, international normalized ratio [INR] di 3.5), fibrillazione atriale (target, INR di 3.0), o colpiti da IMA (target, INR di 3.0) In totale sono stati arruolati 4202 pazienti dei quali: 842 con meno di 60 anni di etą; 1200 tra 60 e 70 anni; 1464 tra 71 e 80 years; e 696 oltre 80 anni. L'incidenza di emorragie č aumentato con l'etą da un 1,5 per 100 pazienti-anni in quelli con meno di 60 anni ad un 4,2 per 100 pazienti-anni in quelli con oltre 80 anni, con un hazard ratio 2.7 (95% IC, 1.7-4.4). Anche l'incidenza di tromboembolismo maggiore č aumentato con l'etą da 1,0 per 100 pazienti-anni in quelli con meno di 60 anni a 2,4 per 100 pazienti-anni negli ultraottantenni (hazard ratio, 2.2; 95% IC, 1.2-4.2).

Fonte: Arch Intern Med. 2005;165:1527-1532