La TAC è superiore all'ecografia nella diagnosi prechirurgica di appendicite, ma la variaiabilità sui casi dubbi è molto alta tra i vari studi.

L'esecuzione di accertamenti diagnostici per immagini vine spesso eseguita prima dell'intervento chirurgico nei casi di sospetta appendicite acuta. Tre studi hanno valutato l’accuratezza diagnostica della TAC e dell’ecografia.
Nel primo (1) sono stati considerati 663 bambini ed adulti che erano stati sottoposti a TAC per sospetta appendicite. La diagnosi finale è stata posta mediante analisi istologica, oppure mediante controlli clinici ripetuti (nei pazienti non sottoposti ad intervento chirurgico). La TAC ha dimostrato una sensibilità del 99%, una specificità del 95%, un valore predittivo positivo del 93% ed negativo del 99%. Le appendici sono risultate normali in 8 dei 268 pazienti sottoposti ad intervento. Solo il 3% dei risultati della TC sono stati considerati equivoci.
Nel secondo studio (2) sono stati analizzati i risultati dubbi della TAC ottenuti tra 1344 adulti con sospetta appendicite. In un primo tempo i risultati della TC sono stati considerati dubbi in 172 casi (13%); di questi, il 53 (31%) ha ricevuto una diagnosi di appendicite in un secondo tempo. L’appendicite è stata confermata nell’88% dei pazienti con TAC positiva e nello 0.2% di quelli con TAC negativa.
Nel terzo studio (3) l’accuratezza dell’ecografia è stata valutata in 667 adulti e bambini con sospetta appendicite. I risultati indicano che l’ecografia possiede una sensibilità dell’83%, una specificità del 95%, un valore predittivo positivo dell’86% e negativo del 94%. Da notare la superiorità della TAC che tuttavia presenta un'ampia variabilità tra le casistiche per quanto concerne i casi dubbi e questo lascia presumere che esistano problemi di standardizzazione, di dipendenza dall'abilità del radiologo e di selezione della casistica.

Fonte:
1) American Journal of Roentgenology, 2005; 184: 1802-8
2) American Journal of Roentgenology, 2005; 184: 1809-12
3) American Journal of Roentgenology, 2005; 184: 1813-20
segnalato da paginemediche.it