Nutrizione parenterale non è atto medico
Categoria : professione
Data : 29 settembre 2005
Autore : admin
Intestazione :
Il Comitato nazionale di bioetica sta per approvare un documento in cui si dichiara che la nutrizione parenterale non è da considerarsi atto medico nei soggetti incapaci di autodeterminazione.
Testo :
IL Comitato nazionale di bioetica sta esaminando la questione se la infusione di liquidi e di nutrienti elementari a scopo di mantenere le condizioni minime vitali in soggetti che hanno perso la capacità di autodeterminazione costituisca o meno atto medico. Da autorevoli fonti vicine al Comitato si apprende che l'orientamento prevalente in seno al comitato è quello di considerare tali pratriche non come atti medici. Questa posizione potebbe assumere rilevanti conseguenze anche in merito all'applicazione del testamento biologico. Se la nutrizione parenterale fosse atto medico ogni eventuale manifestazione anticipata di volontà del paziente tesa a condizionarne l'applicazione nei casi di perdita della capacità di autodeterminazione, sarebbe nulla in quanto andrebbe a coartare la decisione del medico che deve appunto agire in scienza e coscienza e non è un mero esecutore della volontà del paziente. Se viceversa prevarrà, come sembra propobabile, l'approvazione di un documento che dichiari che la nutrizione parenterale non è da considerarsi atto medico, allora la volontà anticipata del paziente, espressa in merito nel cosiddetto testamento biologico, potrebbe essere cogente. Inoltre in quanto atto non medico la decisione di sospendere la somministrazione di liquidi infusionali meramente idratanti e apportatori di nutrienti e dunque non contenenti farmaci o comunque sostanze intrinsecamente terapeutiche potrebbe non essere più di competenza medica.
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