La FISM ha organizzato un forum sul risK management in sanità, spesso dovuto a cattiva organizzazione più che ad errori dei singoli operatori.

Le problematiche legate alla conoscenza ed al controllo del rischio clinico in sanità sono strettamente correlate alla corretta gestione clinica del paziente, nell’ambito di una struttura sanitaria organizzata ed accreditata. Frequentemente i medici sono costretti a lavorare in condizioni non ottimali, anche a causa delle ristrettezze economiche congiunturali e delle scelte organizzative spesso imposte. Parimenti, non si può trascurare il fatto che gli eventi avversi, dovuti agli errori medici o dell’equipe, costituiscono una realtà che deve essere approfondita. A differenza di quanto avviene negli Stati Uniti e ora anche nel resto d’Europa, in Italia non è ancora pratica comune fare degli errori un’occasione di apprendimento. In questa visione l’errore clinico diventa la chiave per individuare i punti di caduta nei processi clinici e organizzativi, e le eventuali carenze nell’aggiornamento di tutti gli operatori coinvolti nella prestazione. Da qui la necessità di valutare l’impatto di una formazione specifica che, utilizzando il supporto delle società scientifiche essenzialmente deputate all’individuazione, analisi ed alla catalogazione dell’errore in quanto tale, crei adeguata cultura negli ambiti specialisti specifici dell’attività medica. L’individuazione dei giusti correttivi per evitare la ripetizione dell’errore e la corretta implementazione di adeguate linee-guida per la riduzione degli eventi avversi costituiscono l’obiettivo ultimo. In questo modo, la semplice copertura assicurativa, essenziale in un paese civile, deve essere chiamata a risarcire il danno non prevedibile.
“IL prof. Luporini – Presidente della FISM – afferma di aver fatto propria questa preoccupazione, espressa dai membri del Consiglio Direttivo FISM e dalle numerose segnalazioni provenienti da società scientifiche affiliate, per promuovere un workshop su questo argomento, reso ancora più attuale dagli ultimi casi di “malasanità”, alcuni dei quali non riconducibili ad un errore medico”.

Fonte: FISM