Probiotici e dermatite atopica nei bambiniCategoria : pediatria Data : 22 febbraio 2006 Autore : admin Intestazione : La somministrazione di probiotici si associa con una dimininuzione del numero di casi di dermatite atopica severa che sfiora la significatività rispetto al placebo. Testo : Un RCT doppio cieco pubblicato su ADC si è posto l’obiettivo di valutare l’efficacia del Lactobacillus fermentum VRI-033 PCC nella dermatite atopica (DA) moderata e severa del bambino. Lo studio è stato realizzato a Perth (Australia). La sequenza di randomizzazione è stata generata con utilizzo di PC. È stata realizzata una randomizzazione a blocchi e stratificata per gravità della DA, potenza del cortisonico topico usato, età del bambino. L’allocazione e la fornitura dei sacchetti contenenti probiotico e placebo, che erano di ugual volume, forma e grandezza, è stata realizzata dalla farmacia dell’ospedale. Non ci sono però informazioni rispetto a come sia stato garantito il nascondimento della sequenza generata. Sono stati reclutati 98 bambini di cui 56 rispondevano ai criteri di inclusione e sono stati randomizzati, 28 a ricevere 1x109 di Lactobacillus fermentum 2 volte al giorno per 8 settimane, 28 l’equivalente volume di placebo. Il follow up previsto fino alla valutazione finale era di 16 settimane. La perdita al follow up è stata contenuta (3 pazienti). Oltre all’intervento in studio, se i bambini facevano uso di cortisonico topico questo veniva continuato sotto la guida del medico curante. I bambini erano di età compresa tra 6 e 18 mesi. L’outcome principale dello studio era la modificazione dell’indice SCORAD (uno score che consente di dare una misura della severità della DA); inoltre gli autori hanno misurato il cambiamento della qualità della vita della famiglia, l’eventuale modificazione dell’uso del cortisonico topico, la valutazione data dai genitori all’intervento. I bambini nel gruppo placebo sembrano presentare basalmente una DA più grave: il 25% (7 bambini) contro il 7% (2 bambini) del gruppo probiotico presentano infatti una DA definita come severa in base all’indice SCORAD. I risultati mostrano che l’indice SCORAD migliorava con maggior frequenza nei bambini in trattamento probiotico rispetto ai bambini del gruppo placebo (92 vs 63%, p=0,03). Al termine del trattamento (8 settimane) la modificazione media nello SCORAD era di -18,2 nel gruppo trattato contro -10,2 del gruppo placebo, mentre alla fine del follow up (16 settimane) di -17 vs -12 rispettivamente. Alla fine dello studio più bambini nel gruppo probiotico rispetto a quello placebo avevano una DA lieve (54% vs 30%). Non c’era alcuna differenza tra i due gruppi per quanto riguardava la qualità della vita, l’uso del cortisonico topico e la percezione dell’effetto della terapia sulla sintomatologia da parte dei genitori. Gli autori concludono che la supplementazione con lactobacillus fermentum VRI-003 PCC migliora gravità ed estensione della DA nei bambini con malattia moderata o severa. La nostra opinione è invece un po’ più cauta, se è vero che non c’è stata modificazione nell’utilizzo del cortisonico topico nei due gruppi, come pure della qualità della vita o della percezione dei genitori rispetto alla gravità della malattia. Va inoltre considerato che la DA era più grave al momento del reclutamento nel gruppo placebo e l’indice SCORAD è migliorato anche nel 63% dei bambini di questo gruppo. Non ci sembra quindi che i risultati dello studio abbiano ricadute pratiche. Il lavoro di ADC è accompagnato da un editoriale che passa in rassegna le evidenze disponibili sui probiotici nella prevenzione delle allergie e i possibili meccanismi di azione. |