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Disfunzione erettile segno di grave rischio cardiovascolari

Categoria : cardiovascolare
Data : 09 maggio 2006
Autore : admin

Intestazione :

La disfunzione erettile rappresenta un fattore indipendente di coronaropatia particolarmente severa.



Testo :

Uno studio osservazionale di tipo cross-sectional su 3921 uomini (età 40-88 anni) ha valutato l'associazione tra disfunzione erettile (DE) e fattori di rischio cardiovascolari. La prevalenza di DE nell'intero campione fu del 49.4%. Dopo aver aggiustato i dati per vari fattori di confondimento la presenza di malattie cardiovascolari risultò associata ad un aumento del rischio di DE del 45% (IC95% 16%-81%) mentre il diabete aumentava il rischio di tre volte (OR 3,13; IC95% 2,35-4,16). Negli individui senza diabete o malattie cardiovascolari i due fattori indipendenti associati ad un aumento del rischio di DE risultarono il rischio coronarico a 10 anni calcolato con l'equazione di Framingham, i livelli di glicemia a digiuno e la presenza di sindrome metabolica.
Gli autori concludono che il diabete, le malattie cardiovascolari, l'iperglicemia e il rischio cardiovascolare elevato determinato mediante l'equazione di Framingham sono tutti associati ad un aumento del rischio di DE, tuttavia rimane da vedere se essa precede o segue lo sviluppo di queste condizioni.

Fonte: Arch Intern Med. 2006;166:213-219.

Commento di Renato Rossi

Questo studio canadese di tipo trasversale conferma dati già noti e riportati anche recentemente [1]: la DE è una condizione che si associa a malattie cardiovascolari, al diabete, alla sindrome metabolica ma anche a modesti aumenti della glicemia a diugiuno oppure ad aumento del rischio cardiovascolare calcolato a 10 anni con le carte o i vari software disponibili. Colpisce il dato riportato della prevelenza: quasi la metà dei soggetti arruolati nel campione in esame manifestava una DE determinata con l'International Index of Erectile Function. Dal punto di vista pratico converrebbe quindi sempre indagare la presenza di DE negli uomini oltre i 40 anni, perchè in caso di anamnesi positiva ci possono essere un diabete o una coronaropatia misconosciuti. Alcuni dati fanno ritenere anche che la DE sia un fattore indipendente di coronaropatia particolarmente impegnativa [2].

Bibliografia
1. JAMA 2005; 294:2996-3002.
2. Arch Intern Med. 2006; 166:201-206.



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