La riduzione del particolato fine è associata a diminuzione mortalità
Categoria : pneumologia
Data : 20 marzo 2006
Autore : admin
Intestazione :
La mortalitą collegata all'esposizione cronica al particolato fine č, almeno in parte, reversibile.
Testo :
Un'analisi dei dati dell'Harvard Six Cities Study aveva suggerito che l'espozione cronica al particolato fine (PM2,5) č legata ad un aumento della mortalitą. Ora sono stati analizzati i dati di un ulteriore follow-up di 8 anni. Durante questo periodo l'inquinamento atmosferico si č ridotto in molte delle cittą studiate. Le cittą incluse nello studio sono: Watertown, Massachusetts; Kingston e Harriman, Tennessee; St. Louis, Missouri; Steubenville, Ohio, Portage, Wyocena and Pardeeville, Wisconsin; e Topeka, Kansas. In accordo con studi precedenti la mortalitą totale aumentava per ogni aumento di 10 microgrammi per metro cubo in PM2,5 mentre durante il follow-up al dimunire dei livelli di PM2,5 si riduceva di pari passo la mortalitą totale. Questa riduzione si osservņ soprattutto per i decessi dovuti a malattie cardiovascolari e respiratorie e non per quelle dovute a cancro polmonare. Gli autori concludono che la mortalitą collegata all'esposizione cronica al particolato fine č, almeno in parte, reversibile. Fonte: Respir Crit Care Med 2006;173:667-672.
Commento di Renato Rossi Molte evidenze di tipo epidemiologico hanno dimostrato che vi č una associazione tra inquinamento atmosferico da particolato fine e mortalitą e in una pillola precedente abbiamo riferito di uno studio in cui si suggerisce che l'esposizione acuta al PM 2,5 aumenta il rischio di ricoveri ospedalieri per malattie cardiache e polmonari [1]. I risultati di quest'ultimo lavoro sulla esposizione cronica rivestono una certa importanza perchč evidenziano come non sia mai troppo tardi per mettere in atto tutte quelle misure di impatto ambientale adatte ad abbattere la polluzione atmosferica. Bibliografia 1. JAMA. 2006;295:1127-1134.
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