Pimecrolimus e tacrolimus locali nella dermatite atopicaCategoria : dermatologia Data : 31 luglio 2006 Autore : admin Intestazione : Pimecrolimus e tacrolimus sono più efficaci del placebo nella dermatite atopica, ma mancano studi sui vantaggi e soprattutto sulla tollerabilità a lungo termine. Testo : Obiettivo di questa revisione sistematica pubblicata sul BMJ è quello di confrontare l’efficacia e la tollerabilità di due “nuovi” farmaci immunosoppressivi topici (pimecrolimus e tacrolimus) rispetto ad altri trattamenti per la dermatite atopica (veicolo o cortisonici). La metodologia della revisione sembra adeguata (inclusione solo di RCT decisa a priori, ricerca esaustiva, estrazione dei dati realizzata in maniera indipendente da due valutatori, valutazione degli RCT con la scala di Jadad). Sono stati identificati 46 studi di cui 2 rispondevano ai criteri di inclusione, per un totale di 6897 pazienti (sia adulti che bambini). I risultati hanno messo in evidenza che i due farmaci sono più efficaci del placebo per trattare la dermatite atopica, ma mancano studi che mostrino un vantaggio a lungo termine. Il tacrolimus 0,1% è risultato efficace quanto i corticosteroidi più potenti e più efficace rispetto ai corticosteroidi più blandi (idrocortsone acetato 1%); il pimecrolimus è risultato invece meno efficace rispetto ai corticosteroidi più potenti e non è stato confrontato con quelli più blandi. Entrambi i farmaci causano più bruciore cutaneo rispetto ai corticosteroidi topici, senza differenze nella frequenza di infezioni cutanee. Gli autori concludono che entrambi i farmaci sembrano superiori rispetto al placebo ma che, in assenza di studi che dimostrino la loro sicurezza a lungo termine, il loro vantaggio rispetto ai corticosteroidi topici non è chiaro. Il tacrolimus topico potrebbe trovare uno spazio nel trattamento a lungo termine dei pazienti con dermatite atopica resistente in sedi dove gli effetti collaterali dei corticosteroidi topici potrebbero svilupparsi rapidamente. C’è da sottolineare che gli autori: 1) non hanno presentato i risultati distinguendo tra adulti e bambini (è possibile che in età pediatrica efficacia ed effetti collaterali siano maggiori o minori); 2) pur avendo utilizzato la scala di Jadad per valutare la qualità metodologica degli RCT identificati, gli studi risultati di bassa qualità (<2 alla scala, n=4/25) sono stati inclusi nell’analisi senza alcun tipo di controllo. Questo è da considerarsi un errore metodologico. |