Percorso diagnostico per la Celiachia
Categoria : percorsi
Data : 06 luglio 2006
Autore : admin
Intestazione :
Il percorso diagnostico in breve per la malattia celiaca.
Testo :
Probabilità pre-test, epidemiologica e clinica. Si identifica con la prevalenza relativa della celiachia fra le cause di ipertransaminasemia persistente non virus, non alcol correlata, che è stimata pari a 2-11% . E’ prevalentemente (ma non esclusivamente) giovanile, essendo riconosciuta in genere prima dei 30-40 anni. Caratteristiche cliniche che possono aumentare la probabilità pre-test sono: una struttura corporea minuta; disturbi “dispeptici” o simil-colon irritabile; nelle donne, problemi di fertilità o incapacità di portare a termine la gravidanza, anemia ferro-priva non spiegata, precoce osteoporosi.
Test Anticorpi anti endomisio (EMA) di tipo IgA (IgG nei pazienti con deficit di IgA): - sensibilità tra 85 e 98 % è più bassa (31%) nei pazienti con atrofia dei villi parziale o subtotale - specificità: 97-100% (variazioni interlaboratorio) Anticorpi antigliadina (AGA): test non più raccomandato nella diagnostica per scarsa sensibilità. Tuttavia è utile nei bambini di età inferiore ai due anni. Anticorpi anti transglutaminasi tessutale (a-tTG IgA) con test ELISA: test più sensibile ma leggermente meno specifico di EMA: sensibilità 95-98%, specificità 94-98% (valori più alti usando antigene umano ricombinante).
Utilizzando i valori sensibilità e specificità più alti: Rapporto di verosimiglianza del test positivo (veri positivi/falsi positivi): = 49 Rapporto di verosimiglianza del test negativo (falsi negativi/veri negativi): = 0.02
Dati questi valori di rapporto di verosimiglianza, il risultato positivo e negativo del test sono virtualmente diagnostici della malattia o, rispettivamente, della sua esclusione, proprietà che giustifica la sua attuale posizione di test di scelta per lo screening o la diagnosi di celiachia
E’ stato segnalato che nei pazienti con non alcolic fatty liver disease (NAFLD) il test risulta positivo nel 10% dei casi anche in assenza di malattia celiaca. In questi pazienti è pertanto necessaria conferma con il dosaggio degli EMA.
HLA Poiché oltre il 95% dei pazienti con malattia celiaca sono positivi per gli aplotipi di classe II HLA-DQ2 o HLA-DQ8, è stato riportato che la negatività della ricerca di questi indici può essere utile per escludere la celiachia.
Fonte: Consensus ISS su Management delle ipertransaminasemie croniche asintomatiche non virus, non alcol correlate.
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