La somministrazione di betabloccanti cardioselettivi non induce rispetto al placebo un peggiormaento della BPCO, anche se severa.

Una recente metanalisi sintetizza i risultati di 20 trials controllati, undici con singola dose e nove in dose continuativa, che hanno messo a confronto vari beta-bloccanti (BB) cardioselettivi con placebo in pazienti con BPCO. L’analisi dei dati non ha mostrato differenze tra BB e placebo nel peggioramento dei sintomi respiratori e del FEV1. Gli autori riportavano simili risultati anche nei pazienti con BPCO severa. La metanalisi era limitata dal ristretto numero di pazienti (141 nei trials con singola dose e 126 nei trials a più lunga durata). Di conseguenza rari o minimi effetti collaterali potevano essere registrati.

Cosa dicono le società scientifiche.
Una LG EBM del 2002 citando la metanalisi affermava che i BB cardioselettivi non erano pericolosi per i pazienti con BPCO.
L’ American College of Cardiology e l’American Heart Association raccomandano cautela nella somministrazione di basse dosi di BB cardioselettivi nei pazienti con cardiopatia ischemica con BPCO.
Una recente consensus conference di esperti del National Heart Lung and Blood Institute dichiara che esiste incertezza sull’uso dei BB cardioselettivi nella BPCO con scompenso cardiaco e sottolineano l’importanza di ulteriori studi per il management dei pazienti con comorbidità.

Clementino Stefanetti


Bibliografia
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