Antipsicotici di seconda generazione: sono da preferire?
Categoria : psichiatria_psicologia
Data : 17 maggio 2007
Autore : admin
Intestazione :
In uno studio su pazienti schizofrenici gli antipsicotici atipici diversi dalla clozapina non hanno migliorato in modo significativo la qualità di vita rispetto a quelli di prima generazione.
Testo :
In questo studio sono stati arruolati 227 pazienti (età 18-65 anni) affetti da schizofrenia e disordini correlati (diagnosticati secondo i criteri del DSM - IV). Si trattava di pazienti già in trattamento, la cui terapia doveva essere rivalutata a causa di una risposta inadeguata o di effetti collaterali. I partecipanti sono stati randomizzati ad antispicotici di prima generazione oppure di seconda generazione diversi dalla clozapina. La scelta del singolo farmaco era lasciata alla discrezione dello psichiatra che aveva in cura il paziente. Il follow-up fu di un anno. Gli end point valutati erano la qualità di vita, i sintomi, la preferenza del paziente e i costi. I soggetti arruolati nel braccio antipsicotici di prima generazione mostravano un miglior score sia per la qualità di vita che per i sintomi, tuttavia la differenza non era significativa rispetto agli antispicotici atipici. Anche le preferenze dei pazienti per l'uno o l'altro gruppo di farmaci non era diversa, così come simili risultarono i costi. Lo studio quindi non è riuscito a confermare l'ipotesi di partenza e cioè che nei pazienti schizofrenici in cui è necessario cambiare la terapia iniziale gli antispicotici atipici diversi dalla clozapina portino ad una migliore qualità di vita. Gli autori concludono che in questi pazienti non ci sono svantaggi ad usare gli antispicotici di prima generazione piuttosto che antipsicotici atipici diversi dalla clozapina.
Fonte: Jones PB et al. Randomized Controlled Trial of the Effect on Quality of Life of Second- vs First-Generation Antipsychotic Drugs in Schizophrenia. Cost Utility of the Latest Antipsychotic Drugs in Schizophrenia Study (CUtLASS 1) Arch Gen Psychiatry. 2006 Oct;63:1079-1087.
Commento di Renato Rossi
Gli antipsicotici di seconda generazione (cosiddetti atipici) sono più costosi ma di fatto hanno quasi soppiantato quelli più vecchi perchè sono ritenuti più efficaci, con minori effetti collaterali e preferiti dai pazienti. In effetti i primi studi lasciavano intendere che i nuovi neurolettici fossero superiori a quelli di prima generazione in termini di efficacia e tollerabilità, tuttavia si trattava di studi a breve termine. Una revisione sistematica di 31 RCT [1] per un totale di 2.320 pazienti ha concluso che anche se come gruppo si evidenzia una moderata maggior efficacia dei nuovi neurolettici solo la clozapina era associata in maniera significativa a minori effetti extrapiramidali ed era più efficace degli antipsicotici tradizionali a bassa potenza. Successivamente lo studio CATIE [2], in cui sono stati arruolati quasi 1.500 pazienti schizofrenici, ha paragonato la perfenazina (un antipsicotico di prima generazione) a vari antipsicotici atipici (esclusa la clozapina). L'end-point primario dello studio era la sospensione della terapia per inefficacia. La percentuale di soggetti che abbandonò la terapia prima dei 18 mesi era molto elevata in tutti i gruppi (andava dal 64% dell'olanzapina all'82% della quetiapina). Per quando riguarda l'efficacia clinica, l'olanzapina sembra essere leggermente più efficace della vecchia perfenazina ma tale vantaggio non si è osservato con gli altri antispicotici di seconda generazione. Questa modesta maggior efficacia dell'olanzapina è confermata anche da una meta-analisi precedente [3]. Nello studio CATIE l'olanzapina era il farmaco che più provocava effetti collaterali a livello del metabolismo glico-lipidico ed aumento di peso, le perfenazina era quella gravata maggiormente da effetti collaterali di tipo extrapiramidale. Come concludere? Direi che rimane valido quanto scrivemmo commentando lo studio CATIE [4]: i dati disponibili suggeriscono che alcuni antipsicotici atipici potrebbero essere più efficaci di quelli di prima generazione ma la risposta al trattamento sembra essere molto individuale, spesso è necessario somministrare al paziente vari antipsicotici durante i lunghi anni della malattia, provando e riprovando per trovare quello meglio tollerato e più utile.
Bibliografia 1. Leucht S et al. New generation antipsychotics versus low-potency conventional antipsychotics: a systematic review and meta-analysis . Lancet 2003; 361: 1581-89 2. Lieberman JA et al. for the Clinical Antipsychotic Trials of Intervention Effectivenes (CATIE) Investigators. Effectiveness of Antipsychotic Drugs in Patients with Chronic Schizophrenia. N Engl J Med 2005 Sept 22; 353:1209-1223 3. Davis JM et al. A meta-analysis of the efficacy of second-generation antipsychotics. Arch Gen Psychiatry 2003;60:553-64 4. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=1944
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