La contraffazione dei farmaci
Categoria : scienze_varie
Data : 30 maggio 2007
Autore : admin
Intestazione :
La contraffazione dei farmaci è un fenomeno nuovo ed una minaccia crescente.
Testo :
" L'Unione Europea deve porre in essere misure più severe per contrastare sul nascere il problema emergente del commercio di farmaci contraffatti" afferma il professor David Taylor, dell' University of London School of Pharmacy che ha presentato alla Camera dei Comuni del Regno Unito un rapporto su questo problema che mette in pericolo la salute dei consumatori. Molti farmaci contraffatti contengono infatti sostanze tossiche oppure quantità sub-ottimali delle sostanze attive, quando, addirittura, non ne contengono affatto. In confronto al problema dei farmaci contraffati che colpisce Asia e Africa, l'Europa è relativamente più sicura ma il rischio potrebbe crescere se taluni farmaci non fossero più a carico del SSN e i pazienti iniziassero a procurarseli attraverso vie alternative alle tradizionali farmacie, per esempio attraverso Internet. Statistiche della OMS indicano che il 30% dei farmaci venduto in Africa è contraffatto, nei paesi dell'est europeo, come la Russia, la percentuale scende al 10% mentre nei paesi più ricchi come il Regno Unito non raggiunge l'1%. In questo ultimo caso, la maggior parte di questi farmaci contraffatti è stata commercializzata attraverso Internet ma la Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency (MHRA) sta investigando su tre casi di farmaci contraffatti commercializzati attraverso la via legale delle farmacie convenzionate con il NHS. Il report del prof. Taylor invoca pene più severe per i falsari e maggiori controlli sulle farmacie "virtuali" e sul commercio internazionale di farmaci. Il sistema attuale incoraggia infatti i grossisti ad acquistare i farmaci nei paesi dove costano meno e venderli con profitto nel proprio paese. Naturalmente questa pratica non è illegale ma controlli inefficienti nella catena di intermediazione del farmaco rendono questa attività potenzialmente attraente per i contraffattori. Il rapporto, finanziato con un grant di una importante industria farmaceutica, suggerisce due importanti misure per combattere la contraffazione: 1- l'accorciamento della catena di approvvigionamento del farmaco, eliminando quanto più possibile gli intermediari fra produttore e farmacia al dettaglio 2 - l'introduzione di tecnologie "track and trace" ( traccia e rintraccia) che permetterebbero una più facile e stringente tracciabilità dei movimenti del farmaco atraverso i vari paesi dell'UE da parte delle agenzie regolatorie L'Association of the British Pharmaceutical Industry ha accolto di buon grado il rapporto confermando l'intenzione di lavorare attivamente con la polizia, gli enti regolatori e le dogane internazionali per combattere la contraffazione dei farmaci e rendere più difficile il lavoro dei "falsari", anche attraverso l'introduzione di tecnologie sofisticate come l'uso di ologrammi sulle scatole dei medicinali per renderle a prova di contraffazione. La BAEPD (British Association of European Pharmaceutical Distributors), associazione dei distributori, tirati in ballo come anello debole della catena di distribuzione e potenzialmente a rischio di infiltrazione criminale, rigetta le accuse e puntualizza tutte le misure attualmente prese per rendere efficiente e sicura l'importazione parallela dei farmaci. Il portavoce della associazione afferma con forza che il commercio internazionale dei farmaci e l'importazione parallela è un'attività legale, legittima e fortemente regolamentata che ha ripercussioni positive sul costo dei farmaci, sia che vengano pagati direttamente dai pazienti, sia che vengano forniti dal SSN.
Fonte: BBC: http://news.bbc.co.uk/go/pr/fr/-/2/hi/health/6166324.stm
Commento di Marco Grassi
Il problema della contraffazione dei farmaci è senz'altro un problema emergente che potrebbe toccare direttamente anche i consumatori europei, più di quanto non lo sia ora. Lo sviluppo dell' e-commerce (vendita di farmaci, parafarmaci, vitamine e integratori attraverso internet) e la deregolamentazione del commercio al dettaglio per taluni farmaci (i cosiddetti OTC o farmaci da banco) potrebbe aumentare considerevolmente il rischio di consumare farmaci di qualità non controllata o addirittura contraffatti. Secondo il rapporto Taylor una via d'entrata di farmaci contraffatti nel circuito del consumo è rappresentata dal commercio parallelo. Nel corso dello scorso anno, in tutta l ’Unione Europea sono stati importate attraverso canali paralleli ben 140 milioni di confezioni di preparati farmaceutici, ciascuna delle quali è stata completamente riconfezionata dai grossisti. Ciò significa che gli operatori nel commercio parallelo hanno fisicamente aperto ognuna di queste 140 milioni di confezioni, ne hanno asportato il contenuto e l ’hanno inserito in una nuova confezione. Tutte queste attività sono a rischio di errori: ad esempio, le nuove etichette possono riportare un dosaggio sbagliato, oppure dichiarare che il medicinale è in compresse mentre invece la confezione contiene capsule, o ancora riportare dati erronei in merito alla data di scadenza e al lotto di produzione del preparato. Inoltre, nell ’Unione Europea non è obbligatorio registrare il numero del lotto di produzione dei medicinali destinati all ’importazione parallela, cosicché, se un lotto di farmaci originariamente previsto per un certo paese europeo viene ritirato dal mercato per problemi di sicurezza, diventa impossibile rintracciare la destinazione delle singole confezioni appartenenti al medesimo lotto (che, ad esempio, potrebbero aver viaggiato per mezza Europa, quindi essere giunte in Canada per poi finire in un drugstore americano).
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