Screening mammografico a partire dai 40 anni?
Categoria : ginecologia
Data : 08 marzo 2007
Autore : admin
Intestazione :
Uno studio inglese su oltre 160.000 donne non è riuscito a dimostrare che lo screening mammografico iniziato a 40 anni riduca in maniera statisticamente significativa la mortalità da cancro mammario dopo 10 anni.
Testo :
L'efficacia dello screening mammografico iniziato nella fascia d'età 40-49 anni è oggetto di discussione. Una metanalisi ha dimostrato una riduzione della mortalità specifica del 15% nelle donne che iniziano lo screening a quest'età, ma il dato è controverso. L'Age trial è stato disegnato con lo scopo specifico di valutare l'impatto dello screening mammografico nelle donne che iniziano a 40 anni. Sono state arruolate 160.921 donne di età compresa tra 39 e 41 anni, randomizzate con una ratio 1:2 al gruppo intervento (screening annuale fino a 48 anni) oppure al gruppo controllo (management usuale). Lo studio è stato intrapreso in 23 Unità di screening mammografico del NHS inglese. L'end-point dello studio era la mortalità da cancro mammario al follow-up a 10 anni. L'analisi è stata eseguita secondo l'intenzione a trattare. Ad un follow-up medio di 10,7 anni si registrò una riduzione della mortalità da cancro mammario nel gruppo intervento del 17%, che però non raggiungeva la significatività statistica (RR 0,83; IC95% 0,66-1,04; P = 0,11). In termini assoluti la riduzione fu di 0,40 per 1000 donne invitate allo screening (IC95% da - 0,07 a 0,87). Aggiustando i dati per la non compliance la riduzione della mortalità specifica aumentava al 24%, ma anche in questo caso non era statisticamente significativa (RR 0,76; IC95% 0,51-1,01). Gli autori concludono che la decisione se screenare o meno in questa fascia d'età dovrebbe considerare sia il futuro follow-up di questo studio sia i possibili costi, i rischi e i benefici della pratica.
Fonte: Moss SM et al. for the Trial Management Group. Effect of mammographic screening from age 40 years on breast cancer mortality at 10 years' follow-up: a randomised controlled trial Lancet 2006 Dec 9; 368:2053-2060
Commento di Renato Rossi
Ci siamo già ampiamente occupati dello screening mammografico in una pillola precedente [1], rendendo conto della controversia circa la sua effettiva utilità a ridurre la mortalità totale e richiamando anche i potenziali rischi, oltre ai benefici, legati alla pratica dello screening. Ora questo studio riapre la questione se sia utile cominciare a screenare con esame mammografico a partire dai 40 anni. Anche se a 10 anni si aveva una riduzione della mortalità specifica, questa non raggiungeva la significatività statistica, neppure dopo aver corretto i dati per la non compliance. A rigore dobbiamo quindi concludere che l'esito dello studio è stato negativo, anche se un follow-up più prolungato avrebbe forse potuto dimostrare benefici più consistenti. Comunque anche accettando per signficativi i risultati del trial dovremmo concludere che bisogna screenare annualmente per 10 anni circa 2500 donne per evitare un decesso da cancro mammario. Il dato è sostanzialmente in linea con quello calcolato da una recente revisione Cochrane, di cui abbiamo riferito nella pillola richiamata all'inizio [1]. In quell'occasione concludevo che si dovrebbe dare alle donne una informazione completa non solo sui benefici dello screenig (diagnosi più precoce e quindi probabilmente terapie e interventi meno invasivi), ma anche sui potenziali rischi (stress psicologico, rischio di accertamenti e interventi inutili, probabilmente nessuna riduzione della mortalità totale). Se questo è vero per le donne che devono decidere se intraprendere o meno lo screening mammografico a partire dai 50 anni, tanto più lo diventa, alla luce dei risultati di questo ampio studio, nelle donne più giovani.
Bibliografia 1.http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=2805
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