Sponsorizzazioni dei congressi medici ancora in alto mare
Categoria : professione
Data : 05 marzo 2008
Autore : admin
Intestazione :
Posizioni ancora lontane tra le società medico scientifiche da un lato e Farmindustria ed Assobiomedica dall'altro sulle sponsorizzazioni dei congressi medici. Le società medico scientifiche rischiano addirittura di non essere accreditabili come provider formativi.
Testo :
Acque agitate all'assemblea FISM (Federazione delle Società Medico Scientifiche) svoltasi a Milano il 31 Gennaio 2007. FISM ha presentato i risultati di un'indagine cui hanno risposto molte delle Società medico scientifiche aderenti. I risultati dell'inchiesta riaffermano il ruolo fondamentale delle società medico scientifiche nella formazione medica e ritengono che sia imprescindibile essere riconosciute come provider. Le società scientifiche interpellate, in maggioranza ritengono che dall'accreditamento degli eventi si debba passare ad un sistema di accreditamento dei provider, che dovrebbero essere soggetti istituzionali quali Università, Istituti di Ricerca e Cure a carattere scientifico, CNR e società medico scientifiche. I conflitti di interesse debbono essere dichiarati, come nel modello statunitense, ma niente di più. Sarebbe auspicabile la possibilità di disporre di fondi pubblici accanto a quelli privati. Le Società interprellate ritengono prevalentemente che le società scientifiche per poter svolgere il ruolo di provider debbano annoverare almeno 500 membri in regola con le quote associative ed avere carattere nazionale con presenza in almeno 15 regioni. L'assemblea ha appreso dalle relazioni del Dottor Cricelli, presidente SIMG, e di Amedeo Bianco, presidente FNOMCeo, che esiste un pericolo concreto ed incombente: l'esclusione delle società scientifiche dal ruolo di provider di formazione. Questa sarebbe una delle linee di pensiero che aleggia presso alcuni ambienti governativi. Le motivazioni sarebbero un generico sospetto di collusione ontologica tra le società scientifiche ed i portatori di interesse. Ma si può temere che dietro a questo disegno ci sia di più: il tentativo di instaturare una sorta di pensiero unico attraverso un sistematico controllo preventivo di formatori che dovrebbero ovviamente ripetere pedissequamente le linee direttive delle regioni e di certi ambienti assolutisti ed egemonizzanti che vedono come il fumo negli occhi l'esistenza di soggetti scientificamente e culturalmente indipendenti. In effetti le società medico scientifiche adesso non entrano più facilmente a Lungotevere Ripa, sede del Ministero, mentre i sindacati sarebbero sistematicamente convocati. Un cambiamento totale rispetto all'impostazione del Ministro Sirchia. Il Presidente Bianco non ha nascosto che esistono tali rischi e sono state lanciate proposte di collaborazione tra FNOMCeo e Società Medico Scientifiche che, ora forse come non mai, hanno bisogno vicendevolmente di unire le forze in un contesto di attacco alla professione, proveniente da certe frange politiche, ed al ruolo delle società scientifiche. Un patto che, contrariamente con quanto successo in passato, prevederebbe una sinergia di azione concreta tra Federazione e Società Medico scientifiche in un contesto di straordinaria difficoltà per l'autonomia e l'indipendenza della professione. Ma le moltissime società presenti desideravano avere risposte da Farmindustria e da Assobiomdica circa le recenti delibere che di fatto impediscono le sponsorizzazioni ECM (Assobiomedica) o ne limitano fortemente il supporto (Farmindustria). Le società scientifiche hanno ribadito che i convegni rappresentano un momento fondamentale di confronto e di crescita culturale e ritengono assolutamente inaccettabili le posizioni di Farmindustria ed Assobiomedica che, senza alcuna comunicazione, hanno deciso di interrompere unilateralmente la collaborazione in atto, bloccando, di fatto, tutta la filiera congressuale. Taluni hanno letto in tali posizioni un atteggiamento ricattatorio mentre Farmindustria ed Assobiomedica hanno affermato che altro non si poteva fare per richiamare l'attenzione su una situazione drammatica creatasi con la finanziaria (che di fatto impone delle centrali di acquisto uniche per aree vaste che costringeranno gli operatori sanitari a dover usare materiali biomedici, probabilmente di scarsa qualità e basso prezzo, dovendosene assumere tutte le conseguenze anche sul piano professionale. Insomma le delibere contestate sarebbero state una sorta di provocazione per richiamare l'attenzione su una situazione insostenibile. Gli animi si sono scaldati allorquando il rappresentate di Farmindustria ha richiamato le Società medico scientifiche ad una maggiore sobrietà ed eticità dei convegni, aprendo tuttavia ad un tavolo di confronto con le "maggiori" società scientifiche per riscrivere le regole e proponendo un codice etico che le stesse società dovrebbero darsi. Le società hanno respinto al mittente sia la proposta di usare il loro prestigio per criticare i provvedimenti sanitari della maggioranza, proprio per non dare ulteriormente fiato alle accuse di collateralismo provenienti da certi ambienti politici, che le accuse di farmindustria circa presunte derive edonistiche pericongressuali. L'assemblea si è conclusa con una mozione che ha conferito a FISM ampia delega a rappresentare le società scientifiche federate a livello istituzionale e che ha richiesto l'immediata moratoria delle delibere Farmindustria ed Assobiomedica limitative delle sponsorizzazioni dei convegni medici.
Commento di Luca Puccetti
Proposte indecenti. Questo potrebbe essere il titolo del film cui abbiamo assistito. E che da che pulpito poi. La maggior parte delle sponsorizzazioni non riguardano infatti le iniziative delle società scientifiche, ma iniziative promozionali, travestite da eventi formativi, pianificate dagli stessi sponsor per finalità che poco hanno a che fare con la crescita culturale e la formazione e molto con la promozione. Questo quanto è successo per anni essendo stata imboccata la strada di far accreditare eventi formativi a società che nulla avevano di scientifico, spesso agenzie di viaggi, di organizzazione o congressuale o di informatica a fini di lucro. Ma anche le società scientifiche hanno alcune responsabilità. Sono soprattutto le società americane ed internazionali, che con i loro bilanci miliardari, le enormi necessità economiche derivanti dal mantenimento di organizzazioni faraoniche, hanno per anni proposto linee guida insostenibili, troppo attente alle esigenze degli sponsor. Occorre una svolta, è vero, ma più che dare lezioni all'altro ognuno deve interrogarsi seriamente e sinceramente. Basta con le linee guida insostenibili, è ora di cominciare a proporre target sostenibili destinando gli interventi a maggior costo ai soli soggetti che ne hanno realmente bisogno, supportando scienticamente le reali innovazioni e non le iniziative finalizzate all'aggiramento della scadenza brevettuale o alla implementazione di tecniche diagnostiche di dubbia utilità che non apportano che scarsi vantaggi alla salute dei cittadini a fronte di un aumento, talora insostenibile, dei costi.
Nota: le opinioni del commentatore sono personali e non rispecchiano necessariamente il parere della Redazione.
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