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Antidepressivi nel paziente oncologico


Categoria : oncologia
Data : 22 marzo 2008
Autore : admin

Intestazione :

La sertralina non migliora i sintomi nè la qualità di vita in pazienti con cancro avanzato senza depressione maggiore.



Testo :

In questo studio sono stati reclutati 189 pazienti affetti da cancro avanzato, randomizzati a ricevere sertralina (50 mg/die) oppure placebo. L'end-point primario era la presenza di depressione a 4 e 8 settimane valutata con la scala CES-D (Centre for Epidemiologic Studies Depression). End-point secondari erano l'ansia, la qualità di vita e l'astenia. L'analisi primaria è stata effettuata secondo l'intenzione a trattare.
La sertralina non si è dimostrata superiore al placebo sia per l'end-point primario che per quelli secondari. Inoltre venne sospesa più frequentemente e più precocemente del placebo (HR 1,46; IC95% 1,03-2,06; p = 0,03). Lo studio venne interrotto anticipatamente nel febbraio 2006 dopo che un'analisi ad interim dei dati dimostrò che la sopravvivenza era migliore con il placebo che con la sertralina. Tuttavia l'analisi finale nel luglio 2006 evidenziò che la sopravvivenza non era diversa tra i due gruppi.
Gli autori concludono che la sertralina non migliora i sintomi, la sensazione di benessere e la sopravvivenza nei pazienti con cancro avanzato che non hanno una depressione maggiore. Pertanto il farmaco dovrebbe essere riservato solo ai pazienti con indicazioni approvate.


Fonte:

Stockler MR et al. on behalf of the Zoloft's Effects on Symptoms and survival Time (ZEST) Trial Group
Effect of sertraline on symptoms and survival in patients with advanced cancer, but without major depression: a placebo-controlled double-blind randomised trial
Lancet Oncology DOI:10.1016/S1470-2045(07)70148-1. Early Online Publication, 4 June 2007



Commento di Renato Rossi

E' frequente riscontrare nei pazienti oncologici con forme avanzate di tumore una serie di sintomi come depressione, astenia pronunciata, ansia, ridotta qualità di vita. Spesso il medico è spinto a prescrivere un antidepressivo, pur in assenza di una depressione maggiore, a scopo preventivo e nella speranza di poter alleviare le sofferenze del malato. Dal punto di vista fisiopatologico è abbastanza ragionevole ritenere che gli antidepressivi possano migliorare in qualche modo la qualità di vita di questi soggetti. Purtroppo questo studio suggerisce che le cose non sono così semplici: la terapia antidepressiva non sembra funzionare meglio del placebo, anzi porta con maggior frequenza alla comparsa di effetti collaterali che costringono alla sospensione. Non si può quindi che condividere le conclusioni degli autori che consigliano di usare gli antidepressivi solo in presenza di una diagnosi formale di depressione.




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