Nuove linee guida per l'angina instabile e l'infarto senza ST elevato (NSTEMI)Categoria : cardiovascolare Data : 08 maggio 2008 Autore : admin Intestazione : L'ACC in collaborazione con l'AHA ha pubblicato le nuove linee guida sul trattamento dell'angina instabile e dell'infarto miocardico senza sopraslivellamento di ST. Testo : L'American College of cardology e l'American Heart Association hanno aggiornato le linee guida del 2002 sul trattamento dell'angina instabile e dell'infarto miocardico senza ST elevato.
Fonte: Anderson JL et al. ACC/AHA 2007 guidelines for the management of patients with unstable angina/non-ST-elevation myocardial infarction. A report of the American College of Cardiology/American Heart Association Task Force on Practice Guidelines. J Am Coll Cardiol. 2007; DOI:10.1016/j.jacc.2007.02.028. Available at: http://content.onlinejacc.org/cgi/content/full/50/7/e1. Circulation. 2007; DOI:10.1161/CIRCULATIONAHA.107.185752. Available at: http://circ.ahajournals.org/cgi/reprint/CIRCULATIONAHA.107.185752. Commento di Renato Rossi Le maggiori novità di queste linee guida sono probabilmente la stratificazione dei pazienti in base al rischio e la sconfessione delle vitamine e dell'acido folico. Le linee guida riconoscono che i pazienti a basso rischio possono essere trattati in modo conservativo: in questa raccomandazione hanno recepito i risultati del recente studio ICTUS [1]. Per individuare i pazienti a rischio elevato che necessitano di un approccio invasivo precoce si ricorre ad una valutazione clinico-strumentale e laboratoristica di prima linea. Sono considerate a rischio le seguenti categorie: pazienti che nelle ultime 48 ore hanno avuto un peggioramento dei sintomi ischemici con dolore a riposo superiore ai 20 minuti, presenza di edema polmonare, soffio mitralico di nuova insorgenza o peggiorato, rantoli, ipotensione, bradicardia, tachicardia, età superiore ai 75 anni, angina a riposo o cambiamenti transitori dell'ST > 0,5 mm, comparsa di blocchi di branca, aumento degli enzimi cardiaci. Per quanto riguarda l'uso delle vitamine e dell'acido folico in prevenzione secondaria ormai sono numerosi gli studi che ne hanno decretato l'inutilità se non la pericolosità, l'ultimo pubblicato quasi contemporaneamente a queste linee guida [2]. Altri punti che meritano di essere segnalati sono il riconoscimento dell'azione negativa che i FANS possono avere sull'apparato cardiovascolare e la raccomandazione di protrarre la doppia antiaggregazione (asa + clopigogrel) per almeno 12 mesi nei pazienti trattati con stent medicati, problematica a cui sono state dedicate numerose pillole e che aveva ricevuto, recentemente, anche l'attenzione della FDA. Referenze 1. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=3195 2. Cook NR et al. A Randomized Factorial Trial of Vitamins C and E and Beta Carotene in the Secondary Prevention of Cardiovascular Events in Women. Results From the Women's Antioxidant Cardiovascular Study. Arch Intern Med. 2007 13/27 Aug;167:1610-1618. |