Secondo uno studio italo-americano è incerto se vitamine e minerali possano prevenire la cataratta senile.

Si tratta di uno studio randomizzato e in doppio cieco in cui sono stati reclutati 1020 soggetti (età 55-75 anni) senza cataratta o con cataratta iniziale. I pazienti sono stati trattati con una tavoletta al giorno di minerali e multivitamine oppure con placebo. L'end-point primario era un aumento, rispetto al basale, dell'opacità del cristallino oppure l'intervento per cataratta.
Il follow-up è stato in media di 9 anni. In totale gli eventi dell'end-point primario furono minori nel gruppo trattato (HR 0,82; 0,68-0,98). Gli eventi nucleari furono meno frequenti (HR 0,66; 0,50-0,88), ma furono più frequenti le cataratte subcapsulari posteriori (HR 2,00; 1,35-2,98). Non ci furono differenze per altri end-point (interventi per cataratta e perdita moderata dell'acuità visiva).
Gli autori concludono che gli eventi legati al cristallino furono meno comuni nei pazienti che assumevano minerali e multivitamine ma il trattamento aveva effetti opposti sulla progressione delle opacità nucleari e subcapsulari posteriori, le due più importanti categorie di cataratta.


Fonte:

Maraini G et al. A Randomized, Double-Masked, Placebo-Controlled Clinical Trial of Multivitamin Supplementation for Age-Related Lens Opacities: Clinical Trial of Nutritional Supplements and Age-Related Cataract Report No. 3. Clinical Trial of Nutritional Supplements and Age-Related Cataract Study Group. Ophtahlamology 2008 Apr; 115; 599-607.e1



Commento di Renato Rossi

Lo studio è stato finanziato dai National Institutes of Health americani ed è frutto di una collaborazione italo-statunitense. Anche se gli eventi previsti nell'end-point primario sono stati in totale meno frequenti nel gruppo trattato, la terapia non è stata in grado di ridurre il numero di interventi per cataratta o la perdita dell'acuità visiva di entità moderata. Inoltre le vitamine e i minerali hanno avuto effetti contrastanti sul rischio di sviluppare una cataratta nucleare oppure subcapsulare posteriore, che sono i due tipi di opacità della lente più importanti e più gravi.
Il ruolo degli integratori nella prevenzione della cataratta senile rimane quindi ancora da chiarire.