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Diabete gestazionale: quale soglia diagnostica? quale terapia?


Categoria : metabolismo
Data : 24 dicembre 2008
Autore : admin

Intestazione :

Due studi pubblicati dal New England Journal of Medicine portano ulteriori conoscenze alla controversa questione del diabete gestazionale.



Testo :

Il New England Journal of Medicine pubblica due studi sul diabete gestazionale. Nel primo studio [1] 25.505 donne gravide sono state sottoposte a test da carico orale con 75 grammi di glucosio tra la 24° e la 32° settimana di gestazione. I risultati sono rimasti in cieco se la glicemia a digiuno era uguale o inferiore a 105 mg/dL oppure se la glicemia a 120 minuti era uguale a inferiore a 200 mg/dL. L'end-point primario dello studio era la valutazione del peso del neonato rispetto all'età gestazionale, la necessità di eseguire un taglio cesareo, la diagnosi neonatale di ipoglicemia e i livelli di C-peptide nel sangue del cordone ombelicale. Esiti secondari erano il parto prima della 37° settimana, la distocia di spalla o lesioni alla nascita, la necessità di cure neonatali, l'iperbilirubinemia e la pre-eclampsia.
I risultati dell'OGTT rimasero in cieco per 23.316 partecipanti. Venne calcolato il rischio di esiti avversi per ogni deviazione standard di glicemia a digiuno (pari a 6,9 mg/dL) oppure per ogni DS della glicemia a 60 minuti (pari a 30,9 mg/dL) e a 120 minuti (pari a 23,5 mg/dL). Il rischio (espresso in termini di OR) di partorire un neonato con un peso al di sotto del 90° percentile era di 1,38 (1.32-1,44) per ogni DS in più di glicemia a digiuno, di 1,46 (1,39-1,53) per la glicemia a 60 minuti e di 1,38 (1,32-1,44) per la glicemia a 120 minuti. Per livelli di C-peptide nel cordone ombelicale al di sopra del 90° percentile l'OR era rispettivamente di 1,55 (1,47-1,64), 1,46 (1,38-1,54) e di 1,37 (1,30-1,44). Per il taglio cesareo era di 1,11 (1,06-1,15), 1,10 (1,06-1,15) e 1,08 (1,03-1,12); per l'ipoglicemia neonatale era di 1,08 (0,98-1,18), 1,13 (1,03-1,26) e 1,10 (1,00-1,12). Non è stato possibile trovare una soglia al di sopra della quale il rischio aumentava. Associazioni più deboli sono state trovate anche per gli esiti secondari.
Gli autori concludono che vi è una forte associazione di tipo continuo tra i livelli di glucosio nella madre al di sotto della soglia per diagnosi di diabete e aumentato peso del bambino alla nascita e aumentati livelli di C-peptide nel sangue del cordone ombelicale (espressione di ipoglicemia nel bambino).
Nel secondo studio [2] sono state arruolate 751 donne con diabete gestazionale alla 20°-33° settimana di gestazione. Le partecipanti sono state randomizzate al trattamento (in aperto) con metformina (+ insulina se necessario) oppure insulina. L'end-point primario era composto da ipoglicemia neonatale, distress respiratorio, necessità di fototerapia, traumi da parto, score di Apgar a 5 minuti inferiore a 7, prematurità. End-point secondari comprendevano misure antropometriche neonatali, controllo glicemico materno, complicanze ipertensive materne, tolleranza al glucosio post-partum, accettabilità del trattamento. Il 46,3% delle donne nel gruppo metformina ricevette anche insulina. L'end-point primario si verificò nel 23,0% dei casi del braccio metformina e nel 32,2% nel braccio insulina (differenza non significativa). Anche gli end-point secondari non differivano tra i due gruppi. Non si registrarono eventi avversi gravi con la metformina. Rispose che avrebbe rivevuto nuovamente il trattamento assegnato il 76,6% del gruppo metformina e il 27,2% del gruppo insulina.
Gli autori concludono che nel diabete gestazionale la metformina (da sola o con supplementi di insulina) non è associata ad un aumento delle complicanze perinatali rispetto all'insulina.


Fonte:

1. The HAPO Study Cooperative Research Group. Hyperglycemia and adverse pregnancy outcomes. N Engl J Med 2008;358:1991-2002.
2. Rowan JA et al. for the MiG Trial Investigators. Metformin versus Insulin for the Treatment of Gestational Diabetes. N Engl J Med 2008 May 8; 358:2003-2015


Commento di Renato Rossi

La gravidanza comporta una ridotta tolleranza al glucosio a causa della comparsa di una resistenza all'insulina. Tuttavia il diabete gestazionale è stato oggetto di controversie per anni, a partire dalla sua definizione. In particolare i punti critici sono i deguenti:
1) come si diagnostica un diabete gestazionale? qual è il test da usare?
2) è necessario eseguire uno screening generalizzato in tutte le gravide?
3) quando e come si tratta il diabete gestazionale?
La materia richiede un approfondimento molto articolato e sarà oggetto, pertanto, di una futura pillola alla quale si rimanda.



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