Ipertensione resistente e iperaldosteronismo primarioCategoria : cardiovascolare Data : 05 febbraio 2009 Autore : admin Intestazione : Nei pazienti con ipertensione resistente a più farmaci la prevalenza di iperaldosteroinismo primario può essere superiore al 10%. Testo : Risultati di studi precedenti suggerivano che la prevalenza dell'iperaldosteronismo primario (o morbo di Conn) fosse superiore al 10% nei soggetti ipertesi. Lo scopo di questo studio osservazionale retrospettivo è stato di valutare la prevalenza di questa condizione in un campione di 1616 pazienti con ipertensione resistente. Quest'ultima veniva definita se, nonostante l'uso di tre farmaci, la pressione arteriosa si manteneva superiore a 140/90 mmHg. La diagnosi di iperaldosteronismo primario veniva effettuata sulla base di un primo test di screening che prevedeva la determinazione del rapporto attività reninica/aldosterone e della concentrazione di aldosterone. I soggetti con test positivo (rapporto > 65,16 e aldosterone > 416 pmol/L) venivano sottoposti, per la conferma diagnostica, al test di soppressione con somministrazione endovenosa salina e di fludrocortisone. Inoltre la diagnosi di iperaldosteronismo primario veniva confermata dalla risposta al trattamento con spironolattone. Lo studio in oggetto ha avuto una durata di 20 anni. Dei 1616 pazienti studiati, 338 (= 20,9%) avevano i test di screening positivi. Sulla base del successivo test di soppressione a 182 (= 11,3%) venne diagnosticato un iperaldosteronismo primitivo, confermato dalla risposta al trattamento con spironolattone. L'ipopotassiemia venne riscontrata in 83 pazienti con iperaldosteronismo primario (= 45,6%). |