Studio AZACS: azitromicina nella patologia coronarica
Categoria : cardiovascolare
Data : 06 aprile 2003
Autore : admin
Intestazione :
Effetti del trattamento a breve termine con Azitromicina sugli eventi ischemici nei pazienti con sindrome coronarica acuta
Testo :
La sindrome coronarica acuta è dovuta generalmente alla rottura della placca e alla sovrapposta formazione del trombo che esita nell’occlusione della coronaria. A dispetto del largo uso di potenti farmaci antiaggreganti e di statine la frequenza di eventi ischemici ricorrenti nei 2-6 mesi dall’evento acuto ( infarto o insorgenza di angina instabile) rimane molto alta intorno al 12-20%. L’infiammazione vascolare che esita nella rottura della placca e alla conseguente formazione del trombo potrebbe essere in parte dovuta ad una infezione della parete vascolare per lo più dovuta alla Chlamydia pneumoniae. L’infezione produce l’attivazione di metaboliti proinfiammatori e protrombotici creando una connessione patofisiologica tra infezione e evento coronario acuto. I risultati di studi preliminari in cui la Chlamidia pneumoniae è stata trattata con azitromicina o roxitromicina suggeriscono una riduzione dei markers sierici dell’infiammazione e un decremento del numero di eventi ischemici ricorrenti nei pazienti con sindrome coronarica acuta. I risultati di questi studi non sono però conclusivi a causa del piccolo numero di pazienti arruolati. Nello studio AZACS gli autori si propongono di determinare se il trattamento a breve termine con Azitromicina sia in grado di ridurre gli eventi ischemici ricorrenti o le morti nei sei mesi successivi all’evento acuto. Il trial è stato condotto in doppio cieco su 1439 pazienti con angina instabile o infarto del miocardio. I pazienti sono stati assegnati in maniera randomizzata ad un braccio di trattamento con Azitromicina 500 mg al primo giorno e poi 250 mg die per 4 giorni, o al braccio placebo. Il follow up è durato sei mesi e gli endpoint primari sono stati : reinfarto, ischemia ricorrente con necessità di rivascolarizzazione e la morte. Dei 716 pazienti in trattamento con azitromicina 23 ( 3%) morirono, 17( 2%) svilupparono un infarto del miocardio, 65 ( 9%) soffrirono di ischemia ricorrente con necessità di rivascolarizazione e 100 ( 14%)ebbero uno più di questi endpoint .Nel gruppo placebo ( 723 pz) i numeri corrispondenti furono 24 ( 4%), 22 ( 3%), 59 (8%),e 106 (15%) ( p= 0.664). Gli autori concludono che il trattamento con Azitromicina non riduce il numero di eventi ricorrenti nei pazienti con sindrome coronarica acuta.
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