Epidemiologia della tubercolosi in età pediatrica in Europa
Categoria : pediatria
Data : 23 maggio 2009
Autore : admin
Intestazione :
Nei paesi dell’Europa Occidentale l'aumento dei casi di TBC tra i bambini evidenziato in alcune aree, particolarmente nelle grandi metropoli, può essere in gran parte da riferire agli immigrati.
Testo :
Si tratta di una revisione basata principalmente su dati provenienti dall’EuroTB, una rete di Istituti nazionali che si occupano della sorveglianza della TBC nei 53 paesi europei. I principali aspetti affrontati sono i seguenti:
1) notifica di casi di TBC
Le notifiche di casi in Europa sono aumentate da 74.4 casi/100.000 abitanti del 1997 a 104/100.000 del 2004. Analizzando il dato scorporato per area geografica emerge un’allarmante disparità nei casi notificati: se Irlanda e Regno Unito hanno segnalato meno di 13 casi/100.000 abitanti, nei paesi dell'ex Unione Sovietica si arriva a più di 100 casi/100.000 abitanti (nel Kazakistan 216/100.000). In effetti, tra il 1999 e il 2002 circa 2/3 delle notifiche pediatriche in Europa provenivano da paesi dell’Est. Gli autori attribuiscono questo fenomeno al peggioramento del controllo sanitario e ai cambiamenti delle condizioni economiche e sociali di quei paesi, con conseguenze negative anche sulla salute. In questi paesi è anche diversa l'età di distribuzione della TBC tra gli adulti: nei paesi occidentali la malattia è maggiormente a carico di adulti con età >65 anni (probabilmente per una riattivazione di una precedente infezione infantile); nell’Est europeo si ammalano maggiormente giovani adulti con un’età compresa tra 25-44 anni. Nei paesi dell’Europa Occidentale l'aumento dei casi di TBC tra i bambini evidenziato in alcune aree, particolarmente nelle grandi metropoli, può essere in gran parte da riferire agli immigrati. A Londra, che da sola notifica il 43% dei casi di tutta la Gran Bretagna, il 95% è a carico di bambini immigrati dall’Africa. Lo stesso fenomeno viene segnalato anche a Stoccolma e a Copenhagen. I bambini immigrati provenienti da paesi con alta frequenza di malattia possono averla contratta nei loro paesi di origine o successivamente da contatto intrafamiliare.
2) resistenza ai farmaci
In Gran Bretagna tra il 1993-1999 il tasso di resistenza all’isoniazide in pediatria era del 6,3% mentre la resistenza ad isoniazide e rifampicina era dello 0,8%. Le percentuali di resistenza sono più elevate nei paesi dell'Est Europa.
Referenze
Walls T, Shingadia D. The epidemiology of tubercolosis in Europe. Arch Dis Child 2007; 92;726-729.
Contenuto gentilmente concesso da: Associazione Culturale Pediatri (ACP) - Centro per la Salute del Bambino/ONLUS CSB - Servizio di Epidemiologia, Direzione Scientifica, IRCCS Burlo Garofolo, Trieste; tratto da: Newsletter pediatrica. Bollettino bimestrale- Agosto-Ottobre 2007.
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