Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e rischio di suicidioCategoria : psichiatria_psicologia Data : 21 novembre 2009 Autore : admin Intestazione : La correlazione tra esposizione ad SSRI e rischio di suicidio viene influenzata dall’età, determinando una riduzione del rischio del 40% tra gli adulti e del 50 % tra gli anziani ma non tra gli adolescenti nei quali il rischio aumenta del doppio. Testo : La sicurezza degli antidepressivi inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), in termini di rischio di suicidio, rimane a tutt’oggi una questione aperta. La metanalisi della Food and Drug Administration (FDA) pubblicata nel 2006, sui dati di 372 RCT sugli antidepressivi versus placebo condotti su un totale di circa 100.000 pazienti, ha dimostrato che l’incidenza di comportamenti correlati al suicidio era fortemente associata all’età. Rispetto a placebo, è stato osservato un aumento del rischio per i pazienti di età =25 anni e una riduzione in soggetti =65 anni; il rischio era neutro per la fascia di età compresa tra i 25 e i 64 anni. Nel maggio 2007, questi risultati hanno indotto la FDA ad implementare il black-box warning presente sui foglietti illustrativi di tutti gli antidepressivi, relativo all’aumento del rischio di suicidio fra i 18 e i 24 anni di età. Tuttavia, un aspetto controverso dell’analisi della FDA consisteva nel fatto che gli studi esaminati non erano stati disegnati principalmente per misurare i comportamenti suicidari (end point composito che include ideazione suicidaria, atti preparatori, tentativi di suicidio e decessi per suicidio). Alla luce dei risultati ottenuti, gli autori concludono che la correlazione tra esposizione ad SSRI e rischio di suicidio viene influenzata dall’età, determinando una riduzione del rischio del 40% tra gli adulti e del 50 % tra gli anziani ma non tra gli adolescenti nei quali il rischio aumenta del doppio. Questi risultati sono coerenti con la metanalisi della FDA per quanto riguarda gli adolescenti (aumento del rischio) e gli anziani (effetto protettivo), ma non per gli adulti (25-64 anni), per i quali in questa metanalisi non è stato riscontrato un effetto neutro, quanto piuttosto un significativa riduzione del rischio di suicidio. Commento Questa differenza fra le due metanalisi è stata sottolineata dall’editoriale di accompagnamento allo studio, evidenziando la necessità di tenere in considerazione i possibili limiti degli studi osservazionali e la necessità di trial randomizzati sull’impiego degli SSRI negli adolescenti con diagnosi di depressione maggiore. Viene quindi raccomandato un attento monitoraggio dei bambini e degli adolescenti depressi in terapia con SSRI, in particolare con paroxetina e venlafaxina, in base al dimostrato aumento del rischio di suicidio, rassicurando però i medici sulla sicurezza di questa classe di antidepressivi nelle altre fasce di età considerate. Conflitto di interesse Nessuno dichiarato. Dottoressa Francesca Parini Riferimenti bibliografici Barbui C et al. Selective serotonin reuptake inhibitors and risk of suicide: a systematic review of observational studies. CMAJ 2009; 180: 291-7. Gibbons R, Mann J. Proper studies of selective serotonin reuptake inhibitors are needed for youth with depression. CMAJ 2009;180: 291-7. Contributo gentilmente concesso dal Centro di Informazione sul Farmaco della Società Italiana di Farmacologia - http://www.pharmtox.org/sif/ |