Cetuximab e chemioterapia nel carcinoma polmonare non a piccole celluleCategoria : oncologia Data : 28 febbraio 2010 Autore : admin Intestazione : La sopravvivenza complessiva dei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato è stata significativamente maggiore nel gruppo chemioterapia + cetuximab rispetto la chemioterapia da sola. Testo : Il trattamento con cetuximab (*), un anticorpo monoclonale diretto contro il recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR), può potenzialmente aumentare la sopravvivenza di pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in stadio avanzato. I risultati di uno studio randomizzato di fase II condotto in questi pazienti (n=86), hanno suggerito un aumento delle percentuali di risposta e un miglioramento della sopravvivenza associati alla terapia con cisplatino e vinorelbina + cetuximab rispetto agli stessi chemioterapici da soli (Rosell R et al. Ann Oncol 2008; 19: 362-9). Nella popolazione intention-to-treat, la sopravvivenza complessiva è stata significativamente maggiore nel gruppo chemioterapia + cetuximab rispetto la chemioterapia da sola (HR 0.871, 95% CI 0.762-0.996; p=0.044). Nelle analisi per sottogruppi, cetuximab è stato associato ad un aumento significativo della sopravvivenza nei pazienti di razza bianca (HR 0.803; 95% CI 0.694–0.928; p=0.003), nel sesso femminile (HR 0.73; 95%CI 0.57-0.95), in quelli con stadio tumorale IV (HR 0.86; 95%CI 0.75-0.99) e nei soggetti con età <65 anni (HR 0.85; 95%CI 0.72-0.99). In quasi tutti gli altri sottogruppi è stato comunque osservato un aumento non significativo della sopravvivenza. La combinazione della chemioterapia con cetuximab è risultata migliore della sola chemioterapia in termini di percentuale di risposta (complessiva: 36% vs 29%, p=0.01; completa 2% vs 1%; parziale 35% vs 28%). Il tempo di sopravvivenza libero da progressione non è risultato significativamente diverso nei due gruppi (HR 0.943, 95% CI 0.825–1.077; p=0.39). Non sono state osservate differenze significative nella qualità di vita tra i due gruppi (dal 70% al basale a meno del 15% alla fine dello studio) ma questi risultati possono risentire del numero ridotto di questionari completati. I profili di sicurezza delle combinazioni di trattamento in studio sono risultati coerenti con lo spettro noto degli eventi avversi dei singoli farmaci utilizzati. Nei pazienti trattati con chemioterapia + cetuximab sono stati più frequenti rash cutanei simil-acne di grado III (10% vs <1%; p=0.0001), diarrea di grado III e IV (5% vs 2%; p=0.047) e reazioni associate all’infusione di grado III e IV (4% vs <1% p = 0.017). Tra i due gruppi non sono state rilevate differenze in termini di neutropenia e neutropenia febbrile di grado IV. Il tasso di eventi fatali associati al trattamento è stato simile tra i gruppi (3% vs 2%). Commento L’editoriale di accompagnamento allo studio, evidenzia che l’aumento della sopravvivenza (11.3 vs 10.1 mesi) osservato è degno di nota perché discorda dai risultati negativi ottenuti in studi che hanno valutato l’uso di inibitori della tirosin-chinasi dell’EGFR (erlotinib e gefinitib). La specificità unica, la farmacologia e il meccanismo d’azione di un anticorpo per tale recettore probabilmente spiegano questa efficacia. Cetuximab potrebbe potenzialmente colmare un vuoto terapeutico per i pazienti con NSCLC avanzato, specialmente perché lo studio FLEX ha arruolato pazienti con tutti i sottotipi di NSCLC, compreso il carcinoma a cellule squamose, esclusi dagli studi con bevacizumab a causa della tossicità. Comunque, il beneficio osservato sulla sopravvivenza è stato di entità limitata. Inoltre, lo studio ha riportato che cetuximab non aveva effetti sulla sopravvivenza libera da progressione. Una selezione più rigorosa dei pazienti, in base a specifici marcatori in aggiunta all’espressione dell’EGFR, avrebbe forse prodotto un maggiore beneficio. Ad esempio il genotipo KRAS, un gene che codifica per una proteina compresa nelle vie di trasduzione del segnale associate all’EGFR, ha dimostrato di essere importante nell’efficacia di cetuximab in pazienti con carcinoma colorettale avanzato. Quale dovrebbe essere il ruolo di cetuximab nel trattamento del NSCLC? Uno studio positivo nella neoplasia polmonare rappresenta un avanzamento rilevante e il trattamento è degno di considerazione, specialmente nei pazienti con carcinoma a cellule squamose che non sono candidati a bevacizumab. Inoltre questi protocolli di trattamento possono essere potenzialmente spostati verso le fasi precoci del NSCLC, caratterizzate da migliori prospettive di cura, con radiazioni e intervento chirurgico. In ogni caso, lo studio FLEX ha sottolineato la necessità di nuovi marcatori in grado di predire la sensibilità del paziente al trattamento con cetuximab. Ulteriori studi finalizzati alla valutazione di biomarker saranno rilevanti per cercare di comprendere esattamente quali pazienti potranno trarre il maggior beneficio dalle terapie. Inoltre, lo sviluppo di nuovi agenti target-specifici richiederà questo approccio più personalizzato alla terapia antineoplastica. Conflitto di interesse Lo studio è stato finanziato dalla Merck KGaA, produttrice di cetuximab. Molti autori dichiarano di aver ricevuto compensi da questa e da altre aziende farmaceutiche per attività di consulenza. Due autori sono impiegati di Merck KGaA. Gli autori dell’editoriale dichiarano di aver avuto finanziamenti per la ricerca e compensi per attività di consulenza da diverse aziende farmaceutiche. Uno dei due autori ha ricevuto compensi anche da Merck e Merck-Serono. (*) Cetuximab, classe H OSP1, è attualmente autorizzato per il trattamento del carcinoma metastatico del colon-retto con espressione del recettore per il fattore di crescita epidermico (EGFR) e con gene KRAS non mutato (wild-type) in combinazione con chemioterapia; in monoterapia nei pazienti nei quali sia fallita la terapia a base di oxaliplatino e irinotecan e che siano intolleranti a irinotecan. In combinazione con radioterapia è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma a cellule squamose di testa e collo localmente avanzato. Dottoressa Sabrina Montagnani e Dottor Marco Tuccori Riferimenti bibliografici Pirker R et al. Cetuximab plus chemotherapy in patients with advanced non-small-cell lung cancer (FLEX): an open label randomised phase III trial. Lancet 2009; 373: 1525-31. Herbst RS, Hirsch FR. Patient selection criteria and the FLEX Study. Lancet 2009; 373: 1497-8. Contributo gentilmente concesso dal Centro di Informazione sul Farmaco della Società Italiana di Farmacologia - http://www.sifweb.org/farmaci/info_farmaci.php/ |