Speranze per l'alopecia da chemioterapici
Categoria : dermatologia
Data : 30 luglio 2002
Autore : admin
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È noto come l'alopecia derivata dalla chemioterapia possa costituire uno dei maggiori impedimenti psicologici per l'effettuazione della terapia stessa. Infatti diversi pazienti rifiutano le cure proprio per difendere il proprio aspetto. La ricrescita dei capelli dopo chemioterapia si verifica in genere dopo alcuni mesi (almeno 3-6) dalla sospensione della terapia stessa ma in certi casi non è nemmeno completa. Le soluzioni provate finora hanno ottenuto solo risultati parziali e i risultati ottenuti in alcuni studi riguardano soltanto l'alopecia indotta da alcuni chemioterapici ma non da tutti. Alcuni ricercatori americani hanno cercato un meccanismo che possa favorire la ricrescita dei capelli in tutti questi soggetti ed hanno preso in considerazione l'uso del gene SHH, che è implicato nella formazione di diverse organi e sistemi, inclusi gli annessi piliferi. I ricercatori hanno esaminato dei topi, rasati o comunque posti in condizione da dover far ricrescere il pelo, la ricrescita veniva bloccata, a questo punto, con ciclofosfamide. I topi venivano poi divisi in due gruppi ai quali venivano somministrati, mediante iniezione intradermica, un adenovirus. In uno di questi gruppi l'adenovirus era associato al gene SHH, con funzione di vettore dello stesso. La ricrescita del pelo veniva riscontrata dopo due settimane in tutti i topi che avevano ricevuto il gene mentre non si riscontrava nei controlli trattati con il solo adenovirus vettore. Questo risultato può indurre una nuova speranza nelle terapie umane, anche se occorreranno molti altri studi in materia.
Fonte: J. Natl. Canc. Inst. 2001;93:1858-1864
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