In uno studio retrospettivo la somministrazione a lungo termine di potassio citrato ha ridotto il rischio di recidiva nella nefrolitiasi ricorrente.

In questo studio di tipo retrospettivo e' stata valutata una coorte di 503 pazienti che avevano sofferto di nefrolitiasi ricorrente e che erano stati trattati con potassio citrato. Molti pazienti presentavano riduzione della concentrazione di citrato nelle urine, ipercalciuria e gotta.
Il trattamento ha avuto una durata, in media, di 41 mesi (da 6 a 168). La frequenza di calcolosi passò da un valore baseline medio di 1,89 per anno ad un valore di 0,46 per anno (p < 0,0001).
La percentuale di remissione fu del 68% e quella di diminuzione dei calcoli urinari del 93%.
Gli autori concludono che la somministrazione a lungo termine di potassio citrato riduce in mdoo significativo il rischio di recidiva di calcoli urinari, confermandosi utile nella nefrolotiasi ricorrente.


Fonte:

Robinson MR et al. Impact of long-term potassium citrate therapy on urinary profiles and recurrent stone formation. J Urol 2009 Mar; 181:1145.



Commento di Renato Rossi

La somministrazione di potassio citrato, oltre ad alcalinizzare le urine, aumenta la concentrazione urinaria di citrato che agisce a sua volta facilitando la soluzione dei sali che aggregandosi formano i calcoli. E' noto che la nefrolitiasi ha un'elevata tendenza a recidivare, pertanto avere a disposizione una terapia che riduce tale rischio è sicuramente interessante. Lo studio recensito in questa pillola non ha la stessa forza di un trial clinico randomizzato e controllato, essendo di tipo osservazionale, retrospettivo e, per di più, mancando di un gruppo di controllo.
Tuttavia nei pazienti con nefrolitiasi recidivante una terapia di prevenzione secondaria con potassio citrato dovrebbe essere presa in considerazione.