L'insulina aumenta la mortalità?
Categoria : metabolismo
Data : 28 novembre 2010
Autore : admin
Intestazione :
Uno studio osservazionale canadese evidenzia un aumento della mortalità associato all'uso di insulina in pazienti diabetici tipo 2. Ma il dato va interpretato con molta prudenza.
Testo :
Usando un database canadese (Saskatchewan Health) sono stati identificati 12.271 pazienti "new users" di antidiabetici orali fra il 1991 e il 1996, successivamente raggruppati in base alla esposizione al trattamento con insulina. In pratica i pazienti sono stati suddivisi nei seguenti gruppi: 1) nessuna esposizione all'insulina (gruppo di controllo) 2) bassa esposzione all''insulina (da zero a 3 anni) 3) media espozione all'insulina (da 3 a 12 anni) 4) elevata espozione all'insulina (> 12 anni) Dopo aggiustamento per vari fattori di confondimento (fattori demografici, farmaci assunti, comorbilità) sono stati valutati i seguenti esiti: mortalità totale e mortalità cardiovascolare. L'età media dei pazienti era di 65 anni, 45% di sesso femminile. Il follow up medio è stato di 5,1 anni. In totale 1.443 (12%) soggetti hanno iniziato la terapia insulinica e si sono verificati, sempre nell'intero campione esaminato, 2.681 decessi (22%) La mortalità maggiore si è registrata nel gruppo ad elevata esposizione all'insulina: 95 decessi/1000 persone-anni rispetto a 40 decessi/1000 persone-anni nel gruppo di controllo (HR non aggiustata: 2,32; 1,96-2,73). Dopo aggiustamento per i fattori di confondimento si è registrato un aumento della mortalità che cresceva con l'esposizione all'insulina: 1) gruppo a bassa esposizione: HR 1.75 (1,24-2,47) 2) gruppo a media espozione: HR 2,18 (1,82-2,60) 3) gruppo ad elevata esposizione: HR 2,79 (2,36-3,30) Limitando l'analisi ai decessi da cause cardiovascolari e non cardiovascolari si sono evidenziati risultati pressochè analoghi. Gli autori concludono che l'espozione all'insulina è associata ad un aumento della mortalità che cresce con il livello di esposizione stesso e che persiste anche dopo aggiustamento per vari fattori confondenti.
Fonte:
Gamble JM, Simpson SH, Eurich DT, et al. Insulin use and increased risk of mortality in type 2 diabetes: a cohort study. Diabetes Obes Metab. 2010 Jan;12(1):47-53. Epub 2009 Sep 24
Commento di Renato Rossi
I dati di questo studio osservazionale vanno interpretati considerando i punti deboli di questo tipo di lavori. Non essendoci stata una randomizzazione dei vari gruppi è logico pensare che i pazienti più esposti all'insulina fossero anche quelli affetti da diabete più grave. In pratica si tratta del solito bias di selezione per cui non è l'insulina che aumenta la mortalità, ma sono i pazienti più gravi (e quindi più soggetti ad esiti peggiori) a dover essere trattati con l'insulina. Gli autori, per correggere questo tipo di distorsione, hanno operato una correzione per vari fattori di confondimento come le variabili demografiche, i farmaci assunti, le varie patologie coesistenti. Tuttavia anche con questi mezzi non si è mai sicuri di aver preso in considerazione i molteplici fattori che possono influenzare parametri come la mortalità e gli eventi cadiovascolari. Solo uno studio clinico randomizzato e controllato è in grado di creare gruppi ragionevolmente paragonabili in cui fattori di rischio noti e non sono sono equamente distribuiti. Pertanto occorre molta prudenza nel valutare i risultati dello studio di Gamble e collaboratori.
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