Terapia antitrombotica dopo intervento di bypass alle estremità inferiori
Categoria : cardiovascolare
Data : 30 giugno 2002
Autore : admin
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Dopo bypass arterioso a carico delle estremità inferiori si può intraprendere terapia antitrombotica con aspirina o warfarin. Quale è la migliore terapia? La terapia combinata offre maggiori garanzie? Per rispondere a queste domande sono stati studiati 831 pazienti in un trial randomizzato che erano stati sottoposti a bypass arterioso delle estremità inferiori: a 373 pazienti erano state applicate protesi artificiali e a 458 protesi venose. Dopo l'intervento i paziente vennero randomizzati per ricevere 325 mg di aspirina oppure 325 mg di aspirina più warfarin (INR target: 1.4-2.8). Il periodo medi di follow-up durò 3 anni. La percentuale di occlusione delle protesi artificiali fu significativamente più bassa nei pazienti con terapia combinata: 24% contro 34%. La maggior parte dei pazienti che ebbe beneficio da questa terapia aveva subito un bypass a carico delle arterie sopra al ginocchio. La percentuale di occlusione in caso di bypass venoso fu invece la stessa per i due tipi di terapia. In generale la mortalità fu significativamente maggiore tra i pazienti trattati con terapia combinata (32% contro 23%) con un maggior numero di decessi dovuto a tumore ( 33 contro 15) e emorragia (6 contro 1). Nei pazienti con terapia combinata si ebbero inoltre più casi di emorragie importanti (35 contro 15). I dati riportati, quindi hanno aspetti controversi e richiedono ulteriori analisi: per il momento appare chiara solo l'assenza di necessità del trattamento combinato nel caso di bypass con protesi venosa.
Fonte: J Vasc Surg 2002 Mar; 35: 413-21
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