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Il decorso clinico dell'infezione da Virus dell'Epatite C durante i primi dieci anni

Categoria : epatologia
Data : 30 aprile 2002
Autore : admin

Intestazione :

Uno studio di coorte



Testo :

Non è riscontrabile un aumento di mortalità per tutte le cause nei primi 10 anni dall'infezione tra i pazienti colpiti dal Virus dell'Epatite C.
Allo stato attuale delle conoscenze il rischio di morire aumenta soltanto nei pazienti che assumono forti quantità di alcool.
I dati provengono da uno studio condotto su 924 pazienti di una coorte inglese di pazienti trasfusi e infettati dall'HCV e monitorati attraverso il National Register Steering Group, Public Health Laboratory Service Communicable Ideas Surveillance Center, London, England.
Il gruppo di controllo era costituito da 475 pazienti trasfusi ma non infettati dal virus.
L'epatite C è una causa molto comune di patologia epatica e rappresenta un problema sanitario in tutto il mondo. L'infezione acuta viene diagnosticata di rado e le informazioni sul decorso clinico della malattia sono dovute per la maggior parte a studi retrospettivi condotti su pazienti con patologia epatica ormai avanzata. Questi studi escludono, però, i pazienti che non hanno manifestazioni cliniche dell'infezione e le osservazioni sono rivolte spesso solo alle sequele peggiori della malattia.
Nel 1995 il British Department of Health annunciò di voler intraprendere un programma di studio retrospettivo riguardante i pazienti trasfusi -prima dell'introduzione della ricerca degli anticorpi anti HCV- e che furono successivamente trovati infetti. I pazienti furono rintracciati attraverso le cartelle cliniche ospedaliere, monitorati, e sottoposti a counselling, tests sierologici e trattamento farmacologico per l'HCV. Furono così identificati un grosso numero di pazienti con infezione da HCV con una data certa di infezione, con una fonte di infezione identificata e spesso con nessun segno di malattia. I ricercatori hanno trovato che la mortalità per tutte le cause non presentava significative differenze tra i pazienti ed i controlli. Il 40 % dei pazienti che morirono per patologia epatica erano forti consumatori di alcool. Il Follow Up di 826 pazienti rivelò una funzionalità epatica anormale in 307 pazienti (37,2 %) e in 115 (13,9%) pazienti si riscontrarono segni o sintomi di patologia epatica.
Fattori associati con il manifestarsi della patologia epatica sono : La positività dell'HCV rna, l'età di acquisizione dell'infezione maggiore o uguale a 40 anni, gli anni trascorsi dalla trasfusione.
Tra i pazienti con manifestazioni cliniche severe il genere femmine fu il più colpito. Tra i 362 pazienti che furono sottoposti a biopsia epatica, 328 (91%) ebbe risultato istologico positivo e 35 (10 %) risultò cirrotico. Secondo i ricercatori l'analisi di questo studio retrospettivo mostra che la positività dell'HCVrna del donatore ha avuto l'influenza maggiore sullo stato dell'infezione mentre i fattori legati al ricevente come età o sesso non hanno mostrato differenze significative tra pazienti trasfusi positivi per HCV e pazienti trasfusi che non sono stati infettati. L'influenza dell'alcool infine è un fattore di rischio indipendente ed è più evidente per l'assunzione di grandi quantità. Se i pazienti potessero ridurre al minimo l'assunzione di alcool avrebbero un miglioramento della loro prognosi nei primi dieci anni dall'infezione. La prosecuzione nel tempo di questo studio retrospettivo potrà determinare gli esiti dell'infezione nel lungo periodo e consentirà di valutare l'impatto a lungo termine della terapia antivirale.

Fonte: BMJ 2002;324:450



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