Valutare il colesterolo HDL non serve in corso di terapia con statineCategoria : cardiovascolare Data : 22 settembre 2011 Autore : admin Intestazione : Sebbene la misurazione della concentrazione di colesterolo HDL sia utile per la valutazione del rischio cardiovascolare iniziale, i livelli di HDL non sono predittivi di un rischio vascolare residuo in pazienti con valori molto bassi di colesterolo LDL trattati con una statina ad elevata potenza. Testo : Studi randomizzati sulla terapia con statine sono stati coerenti nel dimostrare riduzioni significative dell’incidenza di infarto del miocardio, stroke e morte vascolare sia in prevenzione primaria che secondaria. Tuttavia, in tutti gli studi, tra i pazienti in trattamento attivo è stata osservata la permanenza di un rischio vascolare residuo. Questo rischio residuo potrebbe essere spiegato in parte dal fatto che molti soggetti, dopo una terapia con statine, presentano basse concentrazioni di colesterolo HDL. Sebbene la misurazione della concentrazione di colesterolo HDL sia utile per la valutazione del rischio cardiovascolare iniziale, i livelli di HDL non sono predittivi di un rischio vascolare residuo in pazienti con valori molto bassi di colesterolo LDL trattati con una statina ad elevata potenza. I risultati dello studio, quindi, hanno rilevato che, anche se nella popolazione generale il colesterolo HDL è inversamente correlato al rischio cardiovascolare, il suo valore come biomarker importante di rischio rilevato in seguito alla riduzione dei livelli di LDL grazie ad una terapia con statine ad alte dosi non è stato pienamente compreso. Tra i punti di forza dell’analisi va evidenziata l’eliminazione di potenziati covariate che avrebbero potuto influenzare i risultati (es. sesso femminile e diabete). Tra i limiti, invece, l’avere escluso i pazienti diabetici e avere arruolato solo soggetti con livelli di LDL <3,37 mmol/l e di proteina C reattiva ad elevata sensibilità ≥2 mg/l, fattori che hanno precluso la possibilità di produrre esiti generalizzabili ad altre popolazioni. Il commento che accompagna questa analisi post-hoc dello studio JUPITER evidenzia che gli esiti cui si è giunti sono confermati da uno studio precedente (Ray KK et al, for the TIMI Study Group. Arterioscler Thromb Vasc Biol 2009; 29: 424–30) sulla terapia con statine ad alte dosi nel quale è stata messa in dubbio la correlazione tra colesterolo HDL e rischio cardiovascolare in soggetti con coronaropatia stabile e con sindrome coronarica acuta. Rimane, comunque, poco chiaro il motivo per cui le concentrazioni di colesterolo HDL non siano risultate predittive del rischio cardiovascolare in corrispondenza di livelli molto bassi di LDL. Forse in questo target di soggetti la correlazione tra livelli di HDL e rischio cardiovascolare è di entità minore. Conflitto di interesse Lo studio è stato finanziato da Astra Zeneca, ditta produttrice di rosuvastatina. Gli autori dell’editoriale non riportano alcun conflitto di interesse. a cura della Dottoressa Maria Rosa Luppino Riferimenti bibliografici Ridker PM et al. HDL cholesterol and residual risk of first cardiovascular events after treatment with potent statin therapy: an analysis from the JUPITER trial. Lancet 2010; 376: 333-39. Hausenloy DJ et al. Dissociating HDL cholesterol from cardiovascular risk. Lancet 2010; 376: 305-06. Contributo gentilmente concesso dal Centro di Informazione sul Farmaco della Società Italiana di Farmacologia - http://www.sifweb.org/farmaci/info_farmaci.php/ |