Un nuovo piano di lotta contro la resistenza agli antibioticiCategoria : infettivologia Data : 15 aprile 2012 Autore : admin Intestazione : Proposto un piano in 12 azioni per ridurre la resistenza batterica agli antibiotici. Testo :
Per quanto riguarda la prima azione: In cooperazione con l'ECDC, la Commissione mirerà a garantire che l'insieme della raccomandazione del Consiglio 2002 sull'uso prudente degli agenti antimicrobici nella medicina umana sia realmente applicata dagli Stati membri, con una particolare attenzione agli aspetti seguenti: ○ miglioramento della sostenibilità dei sistemi nazionali di sorveglianza in materia di resistenza antimicrobica e un migliore accesso ai dati di sorveglianza a livello locale e regionale ○ una migliore applicazione, da parte di tutti gli Stati membri, dei requisiti riguardo all'accesso agli agenti antimicrobici soltanto su prescrizione ○ una migliore applicazione delle misure di controllo contro la resistenza antimicrobica presso cliniche e strutture di assistenza a lungo termine ○ rafforzamento dell'istruzione e della formazione degli operatori sanitari su tutti gli aspetti inerenti alla resistenza antimicrobica ○ migliore valutazione e controllo a livello nazionale dell'applicazione e dell'efficacia delle strategie nazionali e delle misure di controllo La Commissione elaborerà e pubblicherà entro il 2015 una nuova relazione sui progressi realizzati e sulle lacune rilevate nelle misure che raccomandano l'utilizzazione prudente degli antimicrobici a livello nazionale e dell'UE e valuterà l'opportunità di rivedere o meno il quadro esistente dell'UE in merito. Anche l’Istituto Superiore di Sanità, nella Giornata Europea degli Antibiotici, inizia una campagna di sensibilizzazione per promuovere un uso appropriato degli antibiotici. I dati sulla resistenza agli antibiotici nei paesi dell’Unione Europea sono raccolti dalla sorveglianza EARS-Net, coordinata dall’European Centre for Disease Prevention and Control –ECDC. L’Italia partecipa ad EARS-NET con i dati ottenuti dalla sorveglianza nazionale AR-ISS, coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (Dip. MIPI e CNESPS) e illustrata in un sito dedicato dall’ISS all’antibioticoresistenza. I dati EARS-Net appena pubblicati, che si riferiscono al 2010, mostrano come la resistenza agli antibiotici nei batteri Gram-negativi stia aumentando in tutti i paesi europei. In particolare è in forte aumento la resistenza nella specie Klebsiella pneumoniae, specie nei confronti dei carbapenemi, che sono farmaci considerati di "ultima risorsa" per il trattamento delle infezioni gravi. La resistenza è dovuta in gran parte alla produzione di enzimi che inattivano questi antibiotici, chiamati "carbapemenasi". Nel 2010 la resistenza è aumentata in Italia in modo veramente preoccupante, in quanto la resistenza è schizzata in un anno dall’1,4% al 16% per le sole infezioni invasive. Un’altra specie Gram-negativa nella quale la resistenza è aumentata notevolmente è Escherichia coli, soprattutto riguardo la classe dei fluorochinoloni. In Italia, la rsistenza ha mostrato un trend continuo in crescita negli ultimi anni, fino a raggiungere il 38%. Tra le specie Gram-positive, i ceppi di Staphylococcus aureus resistenti alla meticillina (MRSA) sono sempre sotto sorveglianza in quanto rappresentano una delle più importanti causa di infezioni nosocomiali. In Italia la proporzione di MRSA negli anni si è mantenuta costantemente ad un livello elevato intorno al 37-38%. Fonte: http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato927556.pdf http://www.iss.it/pres/prim/cont.php?id=1207&tipo=6&lang=1 Commento di Patrizia Iaccarino La pagina dell’ISS conclude con la frase: “E’ necessario oggi più che mai conoscere e sorvegliare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza e controllarlo con le armi a nostra disposizione: un uso appropriato di antibiotici in comunità e in ospedale e rigorose misure di controllo per evitare il diffondersi delle infezioni antibiotico-resistenti a livello ospedaliero.” Da medici di medicina generale non possiamo che convenire e partecipare a vigilare per un uso più appropriato di antibiotici. Possiamo anche dare qualche suggerimento: un più attento controllo sui farmacisti che vendono antibiotici senza prescrizione (quanta amoxicillina venduta di domenica o di notte per un banale mal di gola…) o sulla antibioticoterapia “preventiva” e inappropriata prescritta, ad esempio, in odontoiatria o nella piccola chirurgia. E cosa dire della antibioticoterapia per aerosol degli otorinolaringoiatri? Chiudiamo con un mea culpa, per includere la categoria nell’elenco dei comportamenti “inappropriati”: quante volte suggeriamo un antibiotico per evitare la visita domiciliare? |