Cancro prostatico: qualità di vita dopo prostatectomia o sorveglianza
Categoria : urologia
Data : 16 giugno 2012
Autore : admin
Intestazione :
Dopo una diagnosi di cancro prostatico la qualità di vita non differisce sostanzialmente tra prostatectomia radicale e vigile attesa.
Testo :
Nel cancro prostatico localizzato si può procedere alla prostatectomia oppure, in alcuni casi, consigliare la vigile attesa. Quale delle due scelte influenza di più la qualità di vita del paziente? In realtà sembra che grandi differenze non ci siano.
Lo studio SPCG-4 (Scandinavian Prostate Cancer Group Study Number 4) suggerisce infatti che la qualità di vita di una persona viene influenzata dalla diagnosi di cancro prostatico localizzato indipendentemente dalla scelta del trattamento.
Nello studio furono arruolati 695 uomini con cancro prostatico localizzato, randomizzati a prostatectomia radicale oppure sorveglianza attiva. Come controllo furono scelti 281 uomini da una popolazione paragonabile per età e regione geografica di provenienza. Dopo un follow up di 12 anni riferivano una buona qualità di vita il 34-35% dei soggetti dello studio e il 45% del gruppo controllo, mentre ansia, incontinenza urinaria , disfunzione erettile e stress causato dai disturbi della sfera genitourinaria risultavano molto più frequenti nei pazienti arruolati nello studio. La frequenza della disfunzione erettile non differiva sostanzialmente tra chi era stato sottoposto a prostatectomia (84%) e chi era stato allocato al gruppo vigile attesa (80%), mentre l'incontinenza urinaria era molto più frequnete nel gruppo prostatectomia (41% versus 11%). Nel gruppo che fungeva da controllo questi due sintomi erano presenti nel 46% e nel 3% dei soggetti rispettivamente.
Insomma, secondo lo studio, sia con la prostatectomia radicale sia con la semplice sorveglianza attiva i distubi urinari e sessuali sono frequenti e non vi sono differenze sostanziali tra le due opzioni, almemo per quanto riguarda lo stress psicologico causato da questi sintomi.
Ovviamente il tutto va visto alla luce delle problematiche legate alla opportunità o meno di sottoporre a screening con PSA soggetti asintomatici. Gli studi attualmente disponibili suggeriscono che lo screening abbia un impatto poco importante sulla mortalità. Recentemente sono stati pubblicati i risultati del follow up a 13 anni dello studio PLCO [2]. Questi risultati confermano quelli precedenti (follow up a 10 anni): non ci sono differenze sulla mortalità da cancro prostatico tra il gruppo screenato e quello di controllo. Bisogna considerare però che molti pazienti del gruppo controllo sono stati sottoposti almeno una volta a screening opportunistico (pratica che era possibile, nel gruppo randomizzato a "usual care", anche nei primi anni del trial, ma che col tempo è diventata sempre più frequente), per cui l'efficacia dello screening potrebbe risultare sottostimata.
La USPSTF ha ribadito la sua posizione sconsigliando lo screening con PSA di routine negli uomini sani, indipendentemente dall'età, pur riconoscendo che le decisioni cliniche che vengono prese nella pratica sono una questione complessa che non dipende solo dalle prove scientifiche e che l'approccio deve essere personalizzato, in accordo con le preferenze del paziente [3].
Anche chi è decisamente schierato a favore dello screening concorda nel raccomandare sempre un'informazione completa del paziente circa i possibili benefici e i possibili rischi dello screening.
Non si tratta di una novità per i lettori di questa testata visto che l'argomento è stato trattato molte volte.
Renato Rossi
Referenze
1. Johansson E, Steineck G, Holmberg L, et al. Long-term quality-of-life outcomes after radical prostatectomy or watchful waiting: the Scandinavian Prostate Cancer Group-4 randomised trial. Lancet Oncol. 2011 Sept:891-9.
2. Andriole GL et al. for the PLCO Project Team. Prostate Cancer Screening in the Randomized Prostate, Lung, Colorectal, and Ovarian Cancer Screening Trial: Mortality Results after 13 Years of Follow-up. doi: 10.1093/jnci/djr500
3. Virginia A. Moyer on behalf of the U.S. Preventive Services Task Force. Screening for Prostate Cancer: U.S. Preventive Services Task Force Recommendation Statement. Ann Intern Med 2012: Pubblicato anticipatamente online il 21 maggio 2012. [
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