La preipertensione è un fattore di rischio cardiovascolareCategoria : cardiovascolare Data : 01 luglio 2012 Autore : admin Intestazione : Circa un terzo degli eventi CV dovuti all’ipertensione sono da attribuire alla preipertensione. Testo : Studio Hisayama Conclusioni Conflitti di interesse dichiarati dagli autori : Nessuno Fonte Fukuhara M. Impact of lower range of prehypertension on cardiovascular events in a general population: the Hisayama Study. J Hypertens. 2012 May;30(5):893-900. Commento di Clementino Stefanetti Sono usciti una mole di lavori epidemiologici, studi prospettici, negli ultimi 12 anni che hanno portato gli studiosi di ipertensione a considerare sempre più la preipertensione come un fattore di rischio, specialmente nei soggetti con multipli fattori di rischio cardiovascolare. Dallo storico lavoro di Vasan e coll. del 2001 (1) al recente studio Giapponese, Hisayama study, sopra recensito, hanno fatto riflettere su un possibile intervento farmacologico in quei pazienti con molteplici fattori di rischio, ma con valori di PA che rientrano nei criteri della preipertensione. Le LG ci dicono che occorre stressare sui cambiamenti degli stili di vita, ma sappiamo che è raro trovare pazienti motivati in grado di seguire queste modifiche permanentemente. E’ indubbio che mancano lavori clinici, RCT, e in mancanza di questi non abbiamo le evidenze per decidere in senso farmacologico. Oltre allo studio TROPHY, recensito nella pillola, si segnala anche un RCT tedesco, il PHARAO (2), che ha mostrato una significativa riduzione della progressione della preipertensione ad ipertensione con ramipril senza però notare una diminuzione degli eventi CV. Va notato, però, che lo studio è durato 3 anni e, come si può notare nello studio Hisayama, le complicanze iniziano, nei soggetti con preipertensione, dal sesto anno. Quindi sarebbero necessari RCT con un numero di soggetti ampio per un numero di anni adeguato. Ovviamente c’è da chiedersi se eticamente varebbe la pena, per il sottoscritto la risposta è positiva. Quello che è interessante per lo scrivente non sono i moralismi o le valutazioni economiche dovuti alle spinte delle case farmaceutiche, ma solo dare risposte ai risultati di questi studi e soprattutto dare un aiuto ai nostri pazienti laddove hanno un alto rischio di eventi CV. In merito al tema si segnala anche il brillante articolo di Gianpaolo Collecchia http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=5483 Referenze 1) Vasan RS. Impact of high-normal blood pressure on the risk of cardiovascular disease. N Engl J Med. 2001 Nov 1;345(18):1291-7. http://goo.gl/jrhqx 2) Lüders S. The PHARAO study: prevention of hypertension with the angiotensin-converting enzyme inhibitor ramipril in patients with high-normal blood pressure: a prospective, randomized, controlled prevention trial of the German Hypertension League. J Hypertens. 2008 Jul;26(7):1487-96. 3) Lee M. Presence of baseline prehypertension and risk of incident stroke: a meta-analysis. Neurology. 2011 Oct 4;77(14):1330-7. Epub 2011 Sep 28. www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21956722 |