Probiotici, antibotici e diarrea da C. DifficileCategoria : infettivologia Data : 23 giugno 2013 Autore : admin Intestazione : Gli antibiotici sono tra i farmaci più prescritti al mondo. Il trattamento antibiotico può perturbare l'equilibrio degli organismi che normalmente popolano l'intestino, con la conseguenza di una gamma di sintomi, tra cui la più significativa è la diarrea. Il Clostridium difficile è un organismo particolarmente pericoloso per l’organismo che può colonizzare l’intestino se la normale bilancia è stata perturbata. La malattia correlata a Clostridium difficile varia da infezioni asintomatiche a diarrea, coliti e coliti pseudo membranose fino alla morte. Il costo di trattamento è elevato e l'onere finanziario per il sistema sanitario è considerevole. I probiotici sono organismi studiati per migliorare la bilancia degli organismi che popolano l’intestino, contrastare i disturbi di quest’equilibrio e ridurre il rischio di colonizzazione da parte di batteri patogeni. Sono sempre più disponibili come capsule e come integratori alimentari presenti anche nei supermercati. Come "alimento funzionale" o "batteri buoni", i probiotici sono stati suggeriti come un mezzo per prevenire e curare la diarrea associata a C. difficile (CDAD). Testo : Gli autori di questa revisione, con l’obiettivo primario di valutare l’efficacia e la sicurezza dei probiotici nel prevenire la diarrea-associata-a-Clostridium difficile (CDAD) o l’infezione da C. difficile in adulti e bambini, hanno ricercato su PubMed (1966-2013), EMBASE (1966-2013), Cochrane Central Register of Controlled Trials (The Cochrane Library 2013, Issue 1), CINAHL (1982-2013), AMED (1985-2013), e ISI Web of Science. Inoltre, hanno condotto un’ampia ricerca sulla letteratura, inclusi i contatti con i rappresentanti dell’industria. Sono stati considerati per l’inclusione trials randomizzati controllati (placebo, profilassi alternativa, o nessun trattamento di controllo) che indagavano probiotici (qualsiasi ceppo, qualsiasi dose) per la prevenzione della CDAD, o dell’infezione da C. difficile. Outcome primario era l’incidenza di CDAD. Outcomes secondari includevano l’incidenza di infezione da C. difficile, gli eventi avversi, la diarrea-associata-ad-antibiotici (AAD) e la durata della ospedalizzazione. Per gli outcomes dicotomici (ad es., incidenza di CDAD) è stato usato il modello a effetti random per calcolare il rishio relativo e il corrisondente intervallo di confidenza (95% IC); per gli outcomes continui (ad es., durata della ospedalizzazione) è stato utilizzato un modello a effetti random per calcolare la differenza media e il corrispondente intervallo di confidenza (95% IC). È stata anche condotta una sensitivity analisi per esplorare l’impatto dei dati mancanti sulla efficacia e sulla sicurezza. Per esplorare possibili spiegazioni per la etrogeneità, è stata condotta un’analisi a priori per sottogruppi sulle specie di probiotici, le dosi, le popolazioni adulte vs quelle pediatriche, e il rischio di bias. La qualità complessiva dell’evidenza che sosteneva ciascun esito è stata valutata con i criteri GRADE. |