Scoperto un polimorfismo di una base vicina al gene KLK3 che codifica per la sintesi del PSA che correla con tumori ad elevata aggressività in base all'istologia.

In 1187 uomini bianchi con tumore alla prostata è stata compiuta un'analisi genetica dei polimorfismi dei singoli nucleotidi (SNPs) associati alla suscettibilità al tumore.

E' stato evidenziato che 3 SNPs—rs2735839, rs10486567, e rs103294— sono associati con tumori ad elevata aggressività in base all'esame istologico (score GS ≥8) (P < 0.05). Inoltre, la variante allelica (A) presso rs2735839 è risultata significativamente più frequente nei soggetti con score bioptico GS 4+3 rispetto a quelli con score GS 3 + 4 (P = 0.003). In base ai risultati di un'analisi logistica multivariata, i pazienti con l'allele A presso rs2735839 hanno mostrato un rischio pari a 1.85- (95% confidence interval, 1.31–2.61) di avere lo score GS 4 + 3 rispetto a quelli con score GS 3 + 4. rs2735839 risiede in prossimità del gene KLK3 (che codifica per il PSA) e modula i livelli PSA e questo costituisce una forte plausibilità biologica dell'associazione di rs2735839 con l'aggressività del tumore.

Conclusioni

rs2735839 risulta associato con tumori prostatici ad alta aggressività in base al tipo istologico e permette di stratificare nei pazienti con GS di 7 tra coloro che hanno un rischio di aggressività elevato e coloro che presentano un rischio più basso.

Fonte: Yonggang He et al. Clinical Cancer Research, October 1, 2014 20; 5133

Commento di Luca Puccetti

Di fronte ad un tumore prostatico le possibilità di predire se si tratti di una neoplasia CLINICAMENTE aggressiva o meno attualmente sono assai scarse giacchè la previsione non si basa su algoritmi affidabili.

Il presente lavoro sembra evidenziare che alcuni polimorfismi di regioni vicine al gene che codifica per il PSA sono associati a tumori ISTOLOGICAMENTE più aggressivi.

Questo è solo un primo passo. Il vero vantaggio dovrà essere dimostrato e poi confermato su base clinica. Si dovrà valutare mediante trial dal disegno e follow-up adeguati, se questo polimorfismo è effettivamente in grado di predire e con quale margine di sicurezza/errore tra tumori CLINICAMENTE aggressivi e quelli a bassa aggressività. Se fosse possibile avere tale capacità predittiva l'algoritmo diagnostico/terapeutico del K prostata subirebbe un radicale mutamento riservando trattamenti più aggressivi alle forme a grave rischio clinicamente evolutivo, evitando di sottoporre a sovrattrattamenti, come purtroppo avviene oggi, molti pazienti con neoplasia a bassa aggressività clinica.