L' AIFA ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale una determina che rivede sostanzialmente, in senso liberale, la prescrizione dell' Ellaone ( ulipristal, la cosiddetta "Pillola dei 5 giorni dopo).

La determina abolisce l' obbligo di test di gravidanza preliminare e successivamente, in particolare, stabilisce:

"classificazione ai fini della fornitura del medicinale ELLAONE:
per le pazienti di eta' pari o superiore a 18 anni:
medicinale non soggetto a prescrizione medica ma non da banco

per le pazienti di eta' inferiore a 18 anni:
medicinale soggetto a prescrizione medica da rinnovare volta per volta.".

Il provvedimento fa cadere molte delle polemiche insorte in Italia sull' obbligo o meno da parte del medico di prescrivere tale tipologia di farmaci, ma mantiene una dose di ambiguita' (e di ipocrisia) che non manchera' di destare polemiche, soprattutto sulla questione delle minorenni:

- Viene forse imposto ai farmacisti l' obbligo di verificare i documenti della richiedente (ove, con buona pace della privacy verrebe tra l' altro a conoscenza della completa identita' della donna)?
- Come impedire che una minorenne mandi altra persona piu' grande a ritirare in sua vece il farmaco vanificando cosi' la norma?
- Permangono invariate, per le minori, tutte le problematiche connesse all' obiezione di coscienza e al codice di deontologia gia' discusse in precedenza?
- Gli altri farmaci gia' utilizzati come "pillola del giorno dopo" godranno delle medesime disposizioni riservate all' Ellaone?

In attesa degli ultimi chiarimenti (mettiamoci il cuore in pace: nessuna norma in Italia e' chiara e completa fin dalla prima stesura) possiamo tuttavia sentirci alleggeriti da obblighi che per molti sono sgradevoli e mal accettati.

Daniele Zamperini