L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha avviato il “Global Patient Safety Challenge on Medication Safety”, un piano globale per ridurre del 50% entro i prossimi cinque anni gli errori nella prescrizione e somministrazione dei farmaci.

Questi errori (di prescrizione o di somministrazione) provocano, secondo le stime, 43 milini di lesioni l' anno e almeno un decesso al giorno, interessano circa 1,3 milioni di persone l' anno (solo negli USA) e costano circa ( a livello globale) 42 miliardi di dollari l' anno.

Le cause più frequenti sono stanchezza degli operatori sanitari ( si pensi ai turni massacranti senza adeguato recupero, specialmente in certe relta') ma anche affollamento, carenza di personale, poca formazione e informazioni sbagliate date ai malati.

A sbagliare possono essere sia gli operatori sanitari che i pazienti in uno stadio o l' altro del percorso terapeutico: prescrivere, dispensare, preparare, somministrare e assumere il farmaco (magari sbagliando la dose o o il tempo di somministrazione).
Quando poi ci sono più operatori sanitari coinvolti nella cura del paziente e' più facile che avvenga l'errore, cosi' come quando i pazienti devono assumere molti farmaci per piu' patologie.
Le reazioni avverse conseguenti a questi errori presentano una frequenza sostanzialmente analoga nei vari paesi ma, a causa della maggior durata della vita meedia, vengono ad incidere paradossalmente di piu' nei paesi a piu' alto tenore di vita.

Tuttavia, nessuno di questi errori – afferma l’OMS – è inevitabile. Prevenirli richiede però l’efficientamento dei sistemi sanitari mediante l’implementazione di procedure e best practices in grado di garantire a ciascun paziente il farmaco appropriato, al dosaggio giusto e al momento opportuno.

L' obiettivo dell' OMS e' quello di dimezzare gli errori nell' arco di 5 anni concentrando gli interventi su 4 aree: pazienti, operatori sanitari, farmaci, sistemi e pratiche di terapia, implementando apposite linee-guida.

Guido Zamperini
fonte: AIFA, OMS