Screening con FRAX potrebbe ridurre fratture dell'anca
Categoria : reumatologia
Data : 07 gennaio 2018
Autore : admin
Intestazione :
Lo screening con il FRAX potrebbe ridurre le fratture dell'anca ma necessitano ulteriori conferme.
Testo :
Anche se lo screening dell'osteoporosi è consigliato nelle donne dopo i 65 anni oppure in presenza di fattori di rischio, non esistevano studi clinici randomizzati e controllati a supporto di questa raccomandazione.
Partendo da queste premesse e' stato disegnato lo studio SCOOP, effettuato in Gran Bretagna, che ha arruolato 12.483 donne di età compresa tra 70 e 83 anni.
Le partecipanti sono state randomizzate in due gruppi: usual care oppure screening mediante il FRAX. Nelle donne sottoposte a screening veniva valutato il rischio di frattura a 10 anni; quelle ritenute ad alto rischio venivano invitate ad eseguire una densitometria ed eventualmente ad assumere un trattamento antiosteoporotico.
Il follow up e' stato di 5 anni. L'endpoint primario era rappresentato da tutte le fratture osteoporotiche.
Alla fine del follow up non si sono registrate differenze per l'endpoint primario tra i due gruppi. Tuttavia lo screening risultava associato ad una riduzione del 28% delle fratture dell'anca (endpoint secondario). Non si sono registrate differenze per quanto riguarda mortalità, qualità di vita ed ansia.
Da un punto di vista formale lo studio ha avuto esito negativo. Gli autori affermano che lo screening potrebbe ridurre le fratture dell'anca. Però trattandosi di un endpoint secondario il dato richiederebbe ulteriori conferme. Infatti il metro principale con cui valutare i risultati di uno studio è l'endpoint primario. Quanto ottenuto su endpoint secondari andrebbe validato da RCT ad hoc. Gli stessi autori dello studio, per il vero, richiamano alla cautela e ricordano che risultati basati su endpoints secondari non devono essere enfatizzati.
Renato Rossi
Bibliografia
Shepstone L. ed al. Screening in the community to reduce fractures in older woman (SCOOP): a randomized controller trial. Lancet. Pubblicato online il 15 dicembre 2017.
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