La Diagnosi in Medicina Generale ( Parte seconda …)Categoria : casi_clinici Data : 29 aprile 2018 Autore : admin Intestazione : La nostra mente è la risorsa più importante che abbiamo, la più complessa conosciuta nell’Universo: non rinunciamo ad usarla … Testo : Le Euristiche e le loro insidie Breve Elenco di CDRs erronei: 1) errori di valutazione legati a pregiudizi ed aspettative…,2) quelli legati alle difficoltà già affrontate, che portano ad operare una scelta per stanchezza od a non mutare una decisione perché ci è costata molta fatica( anche se è errata…), 3) la curva ad U nella valutazione dei dati trasmessici da altri professionisti, ovvero la tendenza a concentrarci sulla prima ed ultima parte di lettere di dimissione e referti sottovalutandone la parte intermedia…, 4) la tendenza a sopravvalutare ipotesi diagnostiche che siamo in grado di gestire bene, rifuggendo istintivamente da settori della medicina che conosciamo meno…5) la tendenza a scartare le ipotesi peggiori quando il paziente suscita in noi sentimenti positivi e la tendenza a valutare per prime le ipotesi peggiori quando il paziente è aggressivo…6) la overconfidence, ovvero la sovra-valutazione delle nostre capacità e delle nostre conoscenze, il che può portare ad una diagnosi superficiale e ad una terapia non corretta…7) la conclusione prematura ovvero la tendenza compulsiva ad effettuare una qualche diagnosi ed a prescrivere una qualche terapia perché il tempo- ed alcune direzioni sanitarie- sono tiranni... ecc…ecc... La corretta programmazione della diagnosi La prima fase di un corretto procedimento diagnostico è la raccolta diligente e libera da preconcetti dei dati anamnestici e clinici rilevabili, mediante la interrogazione del paziente ed il suo esame obiettivo secondo la metodica della semeiotica classica. Al termine di questo primo livello di indagine il medico formula generalmente alcune ipotesi preliminari ognuna delle quali può essere confermata o smentita da indagini laboratoristiche e/o strumentali. Questa è la fase più importante e delicata: talora il medico richiede batterie di esami e di accertamenti “lasciandosi guidare dagli eventi” attendendo cioè i risultati delle indagini e formulando spesso le ipotesi diagnostiche più semplici e meno faticose. Questa pratica è da evitare in ogni modo in quanto fonte di molteplici errori ed omissioni. Se ricordiamo che ogni quadro morboso ha una propria prevalenza in una data popolazione e che ogni esame ha un proprio valore predittivo positivo e negativo, la pratica di richiedere esami in libertà e di accettarne acriticamente i risultati è poco utile e potenzialmente dannosa. Capacità e Contenuto medio infomativi di un test La Capacità informativa media di un test è la informazione ottenibile in media da quel test in relazione ad una determinata ipotesi diagnostica Il Contenuto informativo medio di un test è la riduzione media dell’incertezza ottenibile con l’esecuzione del test in quel paziente, in quel momento della malattia, cioè differenza tra la incertezza iniziale e quella residua dopo il test (“cosa può dirmi di più questo test? può confermare o smentire la mia ipotesi? può suggerirmi altre ipotesi?") : se il Test non fornisce risposta a nessuna di queste tre domande è preferibile non effettuarlo perché una eventuale falsa positività potrebbe addirittura essere dannosa per il paziente indirizzando il medico verso diagnosi errate… La soglia di indagine La soglia di terapia Può essere utile in alcune circostanze stabilire convenzionalmente una soglia di probabilità di presenza della malattia, al di sopra della quale un accertamento anche invasivo deve essere effettuato : Soglia di Indagine o di Esame. La soglia di probabilità accettabile è generalmente tanto più bassa quanto più elevato è il danno potenziale che la mancata diagnosi può comportare per il soggetto (es. coronarografia ). Analogamente in alcune malattie si stabilisce convenzionalmente una soglia di probabilità di presenza della malattia, al di sopra della quale si decide di iniziare la terapia. Anche in questo caso la soglia di probabilità accettabile è tanto più bassa quanto più elevato è il danno potenziale che la mancata terapia può comportare per il soggetto( es. meningite- neoplasie invasive) ( Ricordiamo la formula di quantificazione del Rischio R= P x D P= Probabilità D = Magnitudo del Danno ) Il Percorso Diagnostico Corretto Riccardo De Gobbi Continua nella terza ed ultima parte ... [b]Riferimenti Bibliografici utilizzati per la presente Pillola Kahneman D, Slovic P, Tversky A. Judgment under uncertainty: Heuristics and biases. Cambridge, UK: Cambridge University Press;1982. Kahneman D: Pensieri lenti e veloci 2012 Arnoldo Mondadori Editore Milano Croskerry P.: The Importance of Cognitive Errors in Diagnosis and Strategies to Minimize Them Academic Medicine, Vol .78 , N°8 -2 0 0 3 De Gobbi R. , Fassina R.: L’errore in Medicina, Parte prima Rivista Società Italiana di Medicina Generale N.6 Anno 2013 De Gobbi R. , Fassina R.: L’errore in Medicina, Parte Seconda Rivista Società Italiana di Medicina Generale N.1 Anno 2014 ed inoltre, come per la Pillola precedente... Timossi Roberto Giovanni: Imparare a Ragionare: Un manuale di logica Marietti Editore Milano 2011 Austoni Mario, Federspil Giovanni: Metodologia Clinica Cedam Editore Padova 1975 Liberati Alessandro: La Medicina delle Prove di Efficacia Il Pensiero Scientifico Editore Roma 1997 Zanussi Carlo: Metodologia Diagnostica in Medicina Interna Utet Editore Torino 1999 Scandellari Cesare: La Diagnosi Clinica Masson Editore Milano 2005 Motterlini Matteo, Crupi Vincenzo: Decisioni mediche Raffaello Cortina Editore Milano2005 Rossi Renato- Sopravvivere tra numeri e statistica © 2011. Edito on line da www. pillole.org http://www.pillole.org/public/aspnuke/download.asp?dl=370 |