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Anosmia e Disgeusia sono i sintomi più importanti nel sospetto di Covid- 19.

Categoria : infettivologia
Data : 21 giugno 2020
Autore : admin

Intestazione :

Una lettera su Lancet ed una ricerca su Nature Medicine conferma i rilievi dei medici di famiglia e di continuità assistenziale italiani.



Testo :

La perdita dell'olfatto (anosmia)od una sua marcata alterazione (cacosmia), spesso associate ad alterazione del gusto (disgeusia) sono i più importanti sintomi predittivi della infezione da Sars COV 2: sono più importanti di febbre, mal di gola e tosse, in quanto questi ultimi sintomi sono condivisi anche da molte altre infezioni e,ciò che più conta, anosmia e disgeusia sono presenti nel 15% di persone senza febbre, tosse, mal di gola.
Vediamo cosa hanno scoperto gli studiosi anglo-americani nella ricerca originale (a dire il vero, tra gli autori vi sono ben tre italiani, tra i quali la prima firma Cristina Menni). La ricerca, coordinata dal King's College conferma la importanza della clinica e la correttezza delle segnalazioni aneddotiche che fin dall'inizio di marzo i medici di famiglia italiani, in particolare in Veneto, Lombardia ed Emilia continuavano a riproporre.
(Vanno in tal senso ricordati in particolare i giovani medici della continuità assistenziale inviati a Vo'-primo focolaio in Italia-in sostituzione dei medici di famiglia in isolamento domiciliare: furono tra i primi in Italia a rilevare il fenomeno e condivisero le notizie con i medici di famiglia padovani. Il loro valore è stato riconosciuto tanto che il Presidente Mattarella ha conferito loro il titolo di Cavalieri della Repubblica).

La notizia delle alterazioni dell'olfatto e del gusto iniziò a circolare tra i medici del territorio, dapprima nelle regioni del Nord e successivamente anche nelle altre regioni.
Abbiamo peraltro dovuto attendere il benemerito King's College di Londra perché le nostre intuizioni fossero valutate e valorizzate.

(Nota storica: dal King’s college di Londra proviene anche il prof. Andrea Crisanti, che per fortuna di padovani e veneti dirige la virologia della Università di Padova ed ha il grande merito di non essersi fatto influenzare da OMS ed ISS ,attenendosi non ai comunicati ufficiali ma ai reali dati epidemiologici e statistici; grazie al prof. Crisanti ed al presidente del Veneto Zaia, con i “tamponi a tappeto”sono state salvate migliaia di vite).

I ricercatori del King's College hanno esaminato i dati raccolti da 76260 persone sottoposte a tampone per Sarsc-Cov2: 13863 soggetti risultavano positivi e tra questi solo il 71% riferivano febbre e tosse.(1)
Se clinicamente, come avviene in larga parte del mondo, si sospetta il Covid 19 solo in presenza di febbre e tosse, l'infezione non viene dunque diagnosticata nel 30% dei casi. La alterazione dell'Olfatto e del Gusto fu riferita dal 64,5% dei soggetti riscontrati positivi al test, ma soprattutto fu riportata del 15,9% dei soggetti che non presentavano né febbre nè tosse e che quindi continuavano a lavorare e ad avere contatti sociali.
Secondo i ricercatori la Odds Ratio della Anosmia varierebbe tra un valore di 6,5 nel Regno Unito ed addirittura un valore di 10 negli Usa- a fronte di valori di poco superiori ad 1 per febbre e tosse. Il valore predittivo della Anosmia-Disgeusia sarebbe del 69%.(1)


Gli autori pertanto suggeriscono di utilizzare a livello di massa un test dell’olfatto per individuare soggetti asintomatici da sottoporre ad ulteriori test di approfondimento(2).
Il National Health Service inglese ha inserito Anosmia e Disgeusia tra i sintomi del Covid-19 raccomandando ai General Practitioner una particolare attenzione per i pazienti con questa sintomatologia.


Commento

Una semplice domanda: “Avverte un' alterazione degli odori e dei sapori?”può essere molto utile per individuare potenziali soggetti portatori di Sars-Cov2, ed andrebbe rivolta a tutti i soggetti con malattie febbrili;coloro che riferiscono anosmia e disgeusia anche non febbrili (e ovviamente tutti i soggetti con febbre di origine ignota) andrebbero sottoposti ad accertamento diagnostico.
Nel caso di una recrudescenza dell'epidemia le indicazioni dello studio coordinato dal King's College sono quanto mai preziose per individuare tempestivamente pazienti infetti e parte degli asintomatici.


Riccardo De Gobbi e Giampaolo Collecchia




Bibliografia


1) Menni C, Valdes AM, Freidin MB, et al.: Real-time tracking of self-reported symptoms to predict potential COVID-19. Nat Med 2020;published online May 11. DOI:10.1038/s41591-020-0916-2.


2) Menni C, Carole H Sudre, Tim D Spector: Quantifying additional COVID-19 symptoms will save lives Lancet Correspondence Published online June 4, 2020 https://doi.org/10.1016/S0140-6736(20)31281-2



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