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Basta un selfie per scoprire i tratti caratteriali di una persona

Categoria : psichiatria_psicologia
Data : 09 agosto 2020
Autore : admin

Intestazione :

Inquietante ricerca pubblicata su Nature



Testo :

Una recente ricerca pubblicata su Nature come “Scientific Report” suscita sorpresa e preoccupazione: i ricercatori, provenienti da varie istituzioni moscovite, utilizzando sofisticati sistemi di intelligenza artificiale hanno analizzato le immagini di 12.447 soggetti volontari che hanno fornito 31. 367 immagini del proprio volto ed hanno risposto ad un Questionario di Autovalutazione sui Big Five, ovvero i 5 tratti di personalità ritenuti essenziali per descrivere le caratteristiche di un individuo (Energia, Amicalità,Coscienziosità, Stabilità Emotiva, Apertura Mentale)(1)
Riteniamo molto interessante descrivere brevemente le caratteristiche della ricerca, valutandone successivamente i limiti ed i potenziali risvolti negativi (2).


La ricerca

Gli autori introducono il resoconto del loro studio citando numerose precedenti ricerche orientate a catalogare gli individui con finalità di tipo operativo.
I ricercatori nelle loro premesse accettano le conclusioni di alcune ricerche che avrebbero dimostrato relazioni tra la morfologia, la morfometria, la estetica, e le caratteristiche di personalità ( ad esempio la correlazione tra una buona simmetria del viso e la estroversione oppure quella tra il rapporto larghezza- altezza del viso e la determinazione ed intraprendenza dei soggetti)(3-5).
Partendo da queste premesse, per altro non accettate da molti altri ricercatori, gli psicologi moscoviti hanno utilizzato metodiche sicuramente sofisticate, basate su reti neurali già testate nel riconoscimento di immagini tramite “invarianti” ed opportunamente modificate sulla base di ulteriori test su circa 2 milioni foto di persone, ricavate liberamente dal web.
Secondo i ricercatori la rete neurale di riconoscimento delle immagini distingueva correttamente un soggetto da un altro ed individuava esattamente le stesse immagini di un medesimo soggetto.
I sistemi di reti neurali furono ulteriormente addestrati con 40.000 immagini appartenenti ad 80 soggetti. Infine, si introdussero 31367 immagini di 12447 soggetti volontari che compilavano i test di autovalutazione per i Big Five, che sarebbero stati successivamente correlati alle immagini accolte.
I risultati, secondo i ricercatori, confermano la ipotesi di partenza: vi sono, o meglio vi sarebbero, correlazioni tra le caratteristiche morfologiche ed espressive dei volti, così come rilevabili dalle foto, e le caratteristiche di personalità elencate nel Big Five, in particolare la coscienziosità e la affidabilità.
Complessivamente, secondo i ricercatori, tutte le cinque grandi caratteristiche troverebbero conferma nelle immagini dei volti:quindi, grazie a reti neurali opportunamente addestrate e programmate, dall’esame di una semplice foto di un volto sarebbe possibile dedurre fino a 5 importanti caratteristiche di personalità del soggetto fotografato.


Commento

Il sogno di poter dedurre caratteristiche ed attitudini psicologiche di una persona dal semplice esame della fisionomia o addirittura della sola conformazione cranica è molto antico, ma ebbe particolare fulgore tra ed medici antropologi del 19º secolo ricordiamo la frenologia di Gall, la eugenetica dell’inglese Galton e la antropologia criminale dell’italiano Lombroso.
Nel 20 e 21º secolo pochissimi ricercatori ritengono valide ipotesi così superficiali e semplicistiche: la personalità infatti è un entità quanto mai complessa ricca, difficile da catalogare e, tra l’altro, nei giovani è soggetta a cambiamenti.
Tuttavia un importante filone di ricerca, molto presente negli Stati Uniti ma diffuso in tutto il mondo, pragmaticamente interessato a ricavare il maggior numero di informazioni utili partendo dal minor numero possibile di dati e con la minore spesa possibile, ha rivalutato questo approccio utilizzando uno strumento validato ed utile quale il “Big Five Assessment” per finalità molto diverse dalla ricerca priva di preconcetti.
Il taglio dato dai ricercatori moscoviti è in sintonia con una pratica diffusa in USA, anche tra le forze di polizia, che mira a classificare i più vari soggetti ed a scegliere tra questi la personalità più utile o più corrispondente a determinati requisiti.
Dal punto di vista di chi assume, può essere più importante che un soggetto sia diligente, obbediente,remissivo, disponibile al duro lavoro, anziché ricco di iniziative ma magari a volte ipercritico.
Purtroppo, questa psicologia utilitaristica si sta diffondendo in tutto il globo, studiando quanto è utile ed è facilmente “vendibile”ai grandi committenti, ovvero alle grandi aziende, ma anche a molti enti nazionali ed internazionali ed a moltissimi stati autoritari.
La ricerca che oggi abbiamo presentato si inserisce in questo contesto culturale e fornisce, a chi ha i mezzi per acquistarlo, un ulteriore strumento che fa forse un grave torto alla meravigliosa complessità della psiche e del carattere umano, ma potrà giovare molto a chi vuole classificare, utilizzare e trarre un qualche genere di profitto.


Riccardo De Gobbi e Giampaolo Collecchia


Bibliografia

1) Goldberg, L. R. : The development of markers for the Big-Five factor structure. Psychological Assessment, 4(1), 26–42.1992 https://doi.org/10.1037/1040-3590.4.1.26

2) Alexander Kachur, Evgeny Osin et Al.: Assessing the Big Five personality traits using real-life static facial images nature.com/scientificreportswww.nature.com/scientificreports: 2020 https://doi.org/10.1038/s41598-020-65358-6

3) Kramer, R. S. S., King, J. E. & Ward, R. Identifying personality from the static, nonexpressive face in humans and chimpanzees: Evidence of a shared system for signaling personality. Evol. Hum. Behav. https://doi.org/10.1016/j.evolhumbehav.2010.10.005(2011).

4) Walker, M. & Vetter, T. Changing the personality of a face: Perceived big two and big five personality factors modeled in real photographs. J. Pers. Soc. Psychol.110, 609–624 (2016).

5). Naumann, L. P., Vazire, S., Rentfrow, P. J. & Gosling, S. D. Personality Judgments Based on Physical Appearance. Personal. Soc. Psychol. Bull.35, 1661–1671 (2009).






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