COVID-19: vaccinazione nei bambini
Categoria : infettivologia
Data : 28 novembre 2021
Autore : admin
Intestazione :
La vaccinazione dei bambini per il SARS-CoV-2 è argomento controverso: vediamo i pro e i contro.
Testo :
La vaccinazione per il SARS-CoV-2 nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni è argomento controverso. La Società Italiana di Pediatria si è espressa a favore, ma molti e comprensibili sono i dubbi e le domande dei genitori. I CDC statunitensi raccomandano la vaccinazione nei bambini ma secondo statistiche USA dal 42% al 66% dei genitori sono esitanti.
Due articoli [1,2] esaminano approfonditamente la questione e i pro e i contro di una decisione complessa poichè i dati a disposizione sono limitati e il bilancio tra benefici e rischi deve essere continuamente rivalutato man mano che vengono pubblicate nuove evidenze.
A favore della vaccinazione sta sicuramente l'obiettivo di proteggere i bambini dall'infezione acuta. Anche se i bambini di solito sviluppano una forma lieve di infezione i casi di ricovero in terapia intensiva non sono rari: a seconda delle statistiche la percentuale varia dal 2% fino al 33%. Il rischio di decesso è molto basso, valutato in circa 5 casi per 100.000 infezioni. Queste percentuali, però, possono essere sovrastimate. I numeri, tuttavia, potrebbero cambiare se emergessero nuove varianti più aggressive e più contagiose: se la malattia colpisce un vasto strato della popolazione pediatrica i numeri in termini assoluti diventano importanti.
Altri argomenti a favore della vaccinazione sono la protezione contro il long COVID-19 e la prevenzione della trasmissione nella comunità. La minor circolazione del virus comporta da una parte la protezione di soggetti adulti a maggior rischio di complicanze e dall'altra la riduzione del rischio di sviluppo di varianti più contagiose e/o più aggressive.
Argomenti avanzati da coloro che si oppongono alla vaccinazione in età pediatrica sono il rischio di eventi avversi di un vaccino dal profilo poco studiato. Per esempio si temono miocarditi e pericarditi. Tuttavia queste complicanze da vaccino, oltre che rare, di solito regrediscono completamente e sono meno gravi delle forme che si sviluppano dopo un'infezione naturale da coronavirus. La miocardite associata al vaccino è generalmente lieve e ben diversa in gravità di quella che si verifica in seguito all'infezione, associata a infiammazione sistemica, nella quale di solito si rende necessario il ricovero in terapia intensiva. Un altro punto sottolineato da chi si oppone al vaccino è la sua sicurezza a lungo termine che per il momento rimane ignota. Se questo è vero, è anche vero che la COVID-19 è una malattia che colpisce spesso i bambini: più del 25% dei casi diagnosticati negli USA. Circa 700 bambini sono morti negli USA a causa della COVID-19, nessuno è morto a causa del vaccino. Uno studio effettuato su circa 2400 bambini quando era predominante la variante delta ha dimostrato che la protezione contro la malattia sintomatica era del 90% circa [3].
Vanno infine considerati aspetti di tipo sociale: i bambini devono andare a scuola. giocare con gli amici e partecipare alla vita extra-scolastica. La chiusura delle scuole comporta effetti negativi sullo sviluppo dei bambini che superano gli eventuali e rari effetti collaterali del vaccino. I genitori dovrebbero considerare che la scelta di non vaccinare i figli non è priva di rischi: anche se la malattia nei bambini quasi sempre è lieve, alcuni di essi dovranno essere ricoverati, avranno bisogno di cure intensive e moriranno.
Renato Rossi
Bibliografia
1. Zimmermann P et al. Should children be vaccinated against COVID-19? Archives of Disease in Childhood. 2021, Nov 3. DOI: 10.1136/archdischild-2021-323040
2. Gerber JS et al. COVID-19 vaccines for children.Science 2021 Nov 18;364:913.
3. Walter EB et al. Evaluation of the BNT162b2 Covid-19 vaccine in children 5 to 11 years of age. N Engl J Med 2021 Nov 9. https.//doi.org/10.1056/NEJMoa2116298
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