Farfarello aveva la fama di bravo ragazzo, anche se ormai proprio ragazzo non si poteva più chiamare.

Lavoratore, qualcuno sussurrava ma senza prove, che da giovane era stato un pò scapestrato ma che ora viveva solo per la famiglia. Si sussurravano come leggenda alcune sue avventure ma nessuno ne sapeva dire davvero i particolari. Riservatissimo sui fatti suoi: un’ eccezione, nella fauna di Collerotto.

Quel giorno venne al bar con un' aria inusuale, allegra, un pò trasognata. Bastò questo per stuzzicare la curiosità del Sachem.

" Ciao, Farfarè, come va?".
Bastò questo, si sedette accanto e cominciò a chiacchierare senza bisogno di altri inviti.

" Sachè, lo sai che mi è successo oggi? Be, no, non lo puoi sapè. Mi è arrivata una telefonata. Pronto? faccio io, e sai chi sento dall' altra parte? No, certo, non lo puoi sapè, sento la voce della Rosina. Te la ricordi? Tutti se la ricordano la Rosina: era così bella, così piena di vita, e io così cretino che me la sono fatta scappare.
" Ciao - mi fa - ti ricordi di me?"
" Come farei a non ricordarmi?? Grazie per la telefonata, ma come mai...?"
" Bè, a dire la verità – prosegue - ti ho telefonato per due motivi. Comincio dal primo: mi è venuto in mente che potrei farti causa per molestie sessuali".
" Molestie sessuali?? Io a te? E quando mai?"
" Ma come - mi fa lei - non ti ricordi quando stavamo insieme? Non ti ricordi la gita al lago, e poi il fine settimana nell' albergo che c' aveva pure la piscina ma noi non siamo mai usciti dalla camera? E quelle cose incredibili che abbiamo fatto insieme?".
"Bè - faccio io, interdetto e un po' preoccupato - Mi ricordo benissimo, come potrei aver dimenticato, però me parevi contenta, non mi parevi molestata".
" Che c'entra! Adesso va di moda, non hai visto il povero Ronaldo, con la fila di gente che gli fa causa? E, ho pensato, perchè io no? In fondo qualche soldino in più fa comodo…”.

Ho respirato a fondo, stravolto, con la testa che mi girava: " Mi spiace davvero deluderti, cocchina – riesco a dire - una cattiva notizia: io i soldi di Ronaldo non ce l'ho!"
"Ah, non ce l' hai??"
" No, mi dispiace"
" Che delusione! Bè allora passo al secondo motivo della telefonata: Tanti Tanti Auguri!! Ti sei accorto, stupidone, che oggi è il tuo onomastico? T’ ho fatto prendere un colpo, no?" E ride.

"Io no - mi fa Farfarello, trasognato - non me ne ero accorto, e nessuno nella mia famiglia e negli amici del lavoro se ne era accorto. Ma lei sì! È lontana, è sistemata, non ci sentiamo da anni ma si è ricordata di me . È bellissimo!"
" Vi siete rivisti?"
" No, non era il caso. Abbiamo parlato per un' ora ma ormai ognuno ha la sua vita. Però è fantastico sapere che viviamo nella mente di qualcun altro, no, qualcuno che ci vuole bene. Che ne dici, Sachè?"
" Dico che sei un saggio, Farfarello, un saggio e meriti una buona vita. E buon onomastico..."
" Grazie Sachem! Ma mi raccomando: acqua in bocca!"

Sorrido senza parlare e lo vedo andar via saltellando, quasi camminando sulle nuvole.

Quanto basta poco, certe volte, per far contenta una persona!
E quanto basterebbe poco, per distruggerla!

“ Al Bar dello Zozzo” – Daniele Zamperini – 2020
Matite di Roberta Floreani