Terapia del diabete di tipo 2: confronto fra linee guida
Categoria : metabolismo
Data : 11 luglio 2024
Autore : admin
Intestazione :
Due linee guida pubblicate quasi contemporaneamente affrontano il tema della terapia nel diabete di tipo 2.
Testo :
L'American College of Physicians (ACP) ha pubblicato le linee guida per la terapia del diabete di tipo 2 specificamente rivolte ai medici di famiglia [1]. In estrena sintesi esse consigliano di usare la metformina (associata a un corretto stile di vita) come terapia di prima scelta e di usare i GLP-1 agonisti e gli SGLT-2 inibitori come farmaci di seconda linea se non si raggiungono gli obiettivi di controllo glicemico desiderati. Infine l'ACP sconsiglia di usare i DPP-4 inibitori come farmaci di seconda scelta in aggiunta a metformina e stile di vita. L'uso dei GLP-1 agonisti è consigliato per ridurre la mortalità totale, gli eventi cardiovascolari e l'ictus e degli SGLT-2 inibitori per ridurre la mortalità totale, gli eventi cardiovascolari, la progressione della nefropatia cronica e i ricoveri per scompenso cardiaco. Anche l'American Diabetes Association (ADA) ha pubblicato una versione sintetica delle sue linee guida 2024 indirizzata ai medici di famiglia [2]. Può essere interessante quindi confrontare i due documenti per osservare le eventuali differenze. Anzitutto si può osservare che l'ACP continua a consigliare come farmaco di prima linea la metformina mentre l'ADA prevede come prima scelta anche la possibilità di usare GLP-1 agonisti, SGLT-2 inibitori oppure una combinazione di farmaci. In pratica quindi secondo l'ADA è possibile iniziare da subito una terapia con due farmaci (per esempio metformina e un SGLT-2 inibitore o un GLP-1 agonista) mentre secondo l'ACP questa opzione si pone solo se con la metformina non si ottengono i risultati desiderati sul controllo glicemico. Un'altra differenza tra le due società scientifiche è che l'ADA non sconsiglia i DPP-4 inibitori ma li prevede come una possibile opzione in caso di mancato controllo dell'equilibrio glicemico con i farmaci di prima scelta. Vi sono poi alcune sfumature comuni tra le due linee guida. Per esempio gli SGLT-2 inibitori sono consigliati nei pazienti con nefropatia cronica o scompenso cardiaco mentre i GLP-1 sono utili nei soggetti che devono perdere peso. Per quanto riguarda sulfoniluree e insulina per entrambe le società scientifiche si tratta di opzioni possibili ma questi farmaci non hanno gli stessi benefici dei GLP-1 agonisti e degli SGLT-2 inibitori. Abbastanza simili sono anche le raccomandazioni circa i valori ottimali di emoglobina A1, ma con alcune differenze. Per l'ADA sono ottimali valori < 7% purché la terapia non comporti rischi ipoglicemici mentre per l'ACP in molti casi i valori possono essere compresi tra 7% e 8% mentre se i valori scendono sotto 6,5% sarebbe opportuno rivalutare la terapia e ridurla. In tutti i casi entrambe le linee guida concordano che l'obiettivo del controllo glicemico deve essere personalizzato nel singolo paziente. Consigliamo i lettori di consultare i documenti segnalati in bibliografia che sono liberamente disponibili.
Renato Rossi
Bibliografia
1. Qaseem A et al. Newer Pharmacologic Treatments in Adults With Type 2 Diabetes: A Clinical Guideline From the American College of Physicians. Annals of Internal Medicine, 2024 April 19. http://doi.org/10.7326/M23-2788
2. American Diabetes Association. Abridged Standards of Care 2024 for Primary Care Physicians. http://diabetesjournals.org/clinical/issue/42/2
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