Dolore da neoplasia poco trattato, ma per scelta del paziente
Categoria : oncologia
Data : 30 gennaio 2002
Autore : admin
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E’ noto come una gran parte dei soggetti affetti da neoplasia terminale presentino una sintomatologia dolorosa di grado variabile, da moderato o severo; tuttavia sembra che solo una parte di essi, poco meno di 1/3, richieda ai propri medici curanti una terapia antidolore. Dei ricercatori statunitensi hanno esaminato, mediante la tecnica del questionario, quasi mille pazienti terminali, intervistandoli sulla loro qualita’ del dolore e sui rimedi che avevano intrapreso. Risulta dalle interviste come circa la meta’ riferisse un dolore da moderato a severo; di questi circa il 50% si era sottoposto a controllo per la terapia del dolore presso il proprio medico di famiglia e solo il 20% aveva richiesto una visita specialistica per la terapia del dolore. Si osservava poi come venisse diversamente graduata anche la richiesta della eventuale terapia: in particolare veniva rilevato che del gruppo dei malati terminali che si limitava al controllo presso il proprio medico, solo il 30% richiedeva un aumento della terapia, mentre la maggior parte ha mantenuto la terapia in corso, o addirittura l’aveva diminuita. Gli autori ipotizzano che i pazienti operino una scelta contraria alla terapia del dolore per il timore di effetti collaterali o di uno scadimento della qualita’ della vita. E’ possibile che questo atteggiamento sia dettato da una particolare diffidenza del malato verso prodotti di cui teme gli effetti collaterali, soprattutto psichici. Gli autori concludono che sono troppo numerosi i pazienti che non sono adeguatamente trattati per le forme di dolore da cui sono affetti in seguito a una malattia terminale. Lancet 2001;357:1311-15
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