L’ antidolorifico non oppioide che non da’ dipendenza. Finalmente!
Categoria : professione
Data : 03 febbraio 2025
Autore : admin
Intestazione :
L’ FDA ha dato via libera a un antidolorifico alternativo agli oppioidi quanto a efficacia ma che non crea dipendenza: la suzetrigina. Molte luci e qualche ombra.
Testo :
Il problema degli oppioidi, particolarmente pressante in America, diventera’ sempre piu’ sentito anche in Italia, anche per via delle nuove regole che sanzionano pesantemente la guida dopo assunzione di stupefacenti. Cio’ puo’ creare ovviamente gravi diffcolta’ a chi, essendo affetto da patologie molto dolorose, sia obbligato ad assumerne, magari anche solo saltuariamente.
Da tempo percio’ gli studiosi hanno puntato l’ attenzione sulla ricerca di nuovi farmaci analgesisi che possano bloccare il dolore senza azione “stupefacente” sul Sistema Nervoso Centrale e senza creare, in seguito all’ assunzione, processi di dipendenza.
La suzetrigina (nome commerciale Journavx) e’ uno di tali farmaci: agisce selettivamente sui canali del sodio delle cellule nervose periferiche (quelle che trasmettono lo stimolo doloroso dalla periferia al SNC) , sopprimendo il dolore allo stesso livello degli oppioidi, senza però favorire rischi di dipendenza, overdose o sedazione. Oltretutto non agisce su tutti i canali del sodio (quelli inibiti da altri farmaci gia’ in commercio ma gravati da importanti effetti collaterali) ma, a quanto sembra, solo su un singolo canale, senza interferire col resto.
L’ importanza di questi aspetti e’ evidente: il dolore acuto è una condizione grave e potenzialmente invalidante, causata spesso da incidenti o lesioni. Le statistiche americane sottolineano che ogni anno oltre 80 milioni di americani assumono farmaci per il dolore acuto moderato o grave; a circa la meta’ (40 milioni) viene prescritto un oppioide, e quasi il 10% dei pazienti trattati con un oppioide, continuerà a farne un uso prolungato, sviluppando dipendenza.
Un limite importante e’ dato dal fatto che il farmaco sembra funzionare solo in contesti di dolore acuto, con scarsa (o ancora indeterminata) efficacia nei dolori cronici. Ovviamente si stanno effettuando studi in merito.
Il fatto che la suzetrigina non presenti effetti euforizzanti o comunque alteranti sul SNC lo rende ovviamente poco appetibile per tutti quei soggetti che invece fanno uso “sollazzevole” di oppioidi, mentre resta utilissimo per la protezione dal dolore e per la prevenzione dei casi di “drogati involontari”.
Il costo e’ abbastanza elevato, rispetto ai classici oppioidi: circa 15 dollari a compressa per una dose media di due compresse al di’ (molto di piu’ di un comune analgesico oppioide) ma l’ Azienda produttrice rimarca il risparmio successivo dovuto alla mancanza degli strascichi patologici del trattamento, per cui rimane ancora conveniente nelle terapie per dolore acuto e di breve durata.
Sono in corso diversi studi su farmaci simili, sia per il costo che per una migliore valutazione dell’ utilizzo nelle sindromi dolorose croniche.
Il farmaco non e’ ancora in commercio in Italia ma sono probabili prossimi sviluppi su questo aspetto.
Daniele Zamperini
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