L'analisi delle ragioni che portano all'errore può aiutare a sbagliare meno.

La medicina utilizza spesso le armi della matematica e della fisica. Tuttavia si occupa di fenomeni biologici che, per loro natura, sono spesso ampiamente imprevedibili. Già Ippocrate, considerato il padre della medicina occidentale, aveva capito che “l’arte è lunga, la vita breve, l’esperienza fallace, il giudizio difficile”.
Dato per assodato che il medico, come tutti gli esseri umani, può sbagliare, l'importante è chiedersi quali sono i meccanismi che lo portano a compiere un errore.
Talora l'errore può essere la conseguenza delle nostre conoscenze imperfette e limitate, altre volte è la complessità clinica del caso che rende quasi inevitabile sbagliare. In altri casi entrano in gioco stanchezza, disattenzione, scarsa prudenza, troppa sicurezza di sé, l'applicazione di nozioni datate, la scarsità di tempo, un bias di tipo cognitivo. Infine l'errore può essere provocato, direttamente o indirettamente da un sistema mal funzionante o da strutture scarsamente efficienti. In questi casi si parla di errori sistematici.
Numerosi studi hanno dimostrato che gli errori in ambito sanitario sono frequenti per cui la loro analisi dovrebbe entrare a far parte del bagaglio culturale di ogni professionista della salute. Purtroppo vi è, al contrario, una sorta di "pudore" a trattare l'argomento e poco se ne parla anche in ambito universitario durante il corso di laurea.
Tuttavia l'analisi del "perchè si sbaglia" è molto utile a studiare i meccanismi e le cause più o meno evidenti dell'errore e può forse consentirci a sbagliare di meno.


Renato Rossi


Per approfondire:

L'errore medico. Un percorso tra bias cognitivi, aspetti etici e conseguenze penali.(2025) Il Pensiero Scientifico Editore, Roma.
http://pensiero.it/catalogo/libri/l-errore-medico