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L'uveite

Categoria : oculistica
Data : 20 novembre 2025
Autore : admin

Intestazione :

Una rivisitazione di una patologia oculistica per aggiornare le conoscenze dei medici di famiglia.



Testo :

Un interessante articolo pubblicato dal JAMA sull'uveite ci permette di fare il punto su una patologia che, se non riconosciuta, può portare a danni permanenti alla vista.
L'uveite ha una prevalenza che varia tra lo 0,1% e l'1% nella popolazione generale e colpisce principalmente adulti tra i 20 e i 60 anni. Le forme anteriori sono le più comuni, ma le forme intermedie, posteriori e panuveiti rappresentano una quota significativa dei casi.

Questa patologia oculare può essere causata da meccanismi infiammatori autoimmuni o da infezioni. Le forme non infettive sono spesso associate a malattie sistemiche come la spondilite anchilosante, l'artrite idiopatica giovanile e la sarcoidosi. Le forme infettive includono eziologie come toxoplasmosi, herpes virus e tubercolosi.

La diagnosi dell'uveite è ovviamente di pertinenza specialistica, ma vi sono alcuni reperti e sintomi che possono portare il medico curante a sospettarla in modo da indirizzare tempestivamente il paziente a un reparto oculistico:

1. Dolore oculare: spesso è un dolore profondo e severo, non limitato alla superficie dell'occhio.

2. Arrossamento oculare (iperemia): a differenza di una congiuntivite, l'arrossamento tende a essere più marcato intorno all'iride (iperemia perilimbare) piuttosto che sull'intera congiuntiva.

3. Fotofobia: una spiccata e dolorosa sensibilità alla luce, che spesso è un sintomo molto indicativo.

4. Riduzione dell'acuità visiva: la vista può essere offuscata, come se si guardasse attraverso un velo, e può diminuire in modo variabile.

5. Miodesopsie ("mosche volanti"): la percezione di punti scuri o filamenti che fluttuano nel campo visivo, specialmente nelle uveiti che coinvolgono il corpo vitreo (uveiti intermedie o posteriori).

6. Lacrimazione aumentata: spesso accompagna gli altri sintomi.

È importante notare che la gravità e la combinazione dei sintomi possono variare a seconda del tipo di uveite (anteriore, intermedia, posteriore o panuveite). L'uveite anteriore è la più sintomatica e si presenta tipicamente con dolore, arrossamento e fotofobia. Le uveiti intermedie e posteriori possono essere meno dolorose e manifestarsi principalmente con la comparsa di miodesopsie e una riduzione della vista.
La difficoltà per il MMG sta nel distinguere l'uveite da altre patologie oculari più comuni, come la congiuntivite. A differenza della congiuntivite, l'uveite presenta solitamente un dolore più intenso, una fotofobia più marcata e una visione offuscata.

La tomografia a coerenza ottica (OCT) e l'angiografia con fluoresceina, sono essenziali per valutare l'estensione e la localizzazione dell'infiammazione. I test di laboratorio aiutano a identificare cause sistemiche o infettive sottostanti.

Le opzioni terapeutiche includono:
a) corticosteroidi: somministrati localmente o sistemicamente per ridurre l'infiammazione acuta.
b) immunosoppressori: utilizzati nelle forme croniche o resistenti ai corticosteroidi.
c) terapie biologiche: come gli inibitori del TNF-alfa, indicati in casi selezionati.
d) antibiotici o antivirali: necessari nelle uveiti di origine infettiva.

La gestione dell'uveite richiede un approccio multidisciplinare, spesso coinvolgendo reumatologi, infettivologi e altri specialisti.
In conclusione l'uveite rappresenta una sfida clinica significativa a causa della sua eterogeneità e del potenziale impatto sulla vista. Il ruolo del MMG è fondamentale nel sospettarla e nell'inviare tempestivamente il paziente presso un reparto oculistico prima che si instaurino danni definitivi.



Renato Rossi


Bibliografia

Maghsoudlou P, Epps SJ, Guly CM, Dick AD. Uveitis in Adults: A Review. JAMA. 2025 Aug 5;334(5):419-434. doi: 10.1001/jama.2025.4358. PMID: 40434762.





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