 LA SALUTE NELL'ERA delle MICROPLASTICHE
Categoria : ecologia
Data : 06 novembre 2025
Autore : admin
Intestazione :
SINTESI DI UNA IMPORTANTE REVISIONE DEL JAMA(1)
Testo :
Introduzione L’articolo pubblicato su JAMA rappresenta un aggiornamento approfondito sullo stato della ricerca riguardante i microplastiche (MP) e i loro effetti sulla salute umana. Gli autori sottolineano l’aumento esponenziale della produzione globale di plastica (oltre 400 milioni di tonnellate/anno) e la crescente evidenza della loro presenza non solo nell’ambiente, ma anche nei tessuti e organi umani. Le microplastiche sono definite come particelle di polimeri sintetici <5 mm, prodotte intenzionalmente (microbeads) o derivate dalla frammentazione di macroplastiche.
Proprietà e meccanismi di interazione biologica Le microplastiche agiscono come sorbenti per contaminanti chimici e biologici, assorbendo idrocarburi policiclici aromatici, metalli pesanti e microrganismi. In modelli in vitro e in vivo è stato dimostrato che esse possono: • aumentare lo stress ossidativo e la produzione di specie reattive dell’ossigeno; • danneggiare membrane cellulari e organelli; • indurre infiammazione, danno al DNA e citotossicità; • alterare la funzione epatica, come mostrato da studi su organoidi di fegato esposti a polistirene, con incremento di ALT, AST e interleuchina-6 anche a dosi minime (0,25 μg/mL). Metodi di rilevazione Le tecniche oggi utilizzate includono: • microscopia ottica ed elettronica, • spettroscopia (Raman, FT-IR), • analisi termica (pirolisi-GC/MS). Le difficoltà principali riguardano l’isolamento da campioni biologici complessi e la standardizzazione metodologica. Gli autori richiamano la necessità di protocolli condivisi e validati per il monitoraggio biologico. Presenza nei tessuti umani Numerosi studi confermano la diffusione ubiquitaria delle microplastiche nel corpo umano: • tessuti documentati: polmone, cervello, sangue, fegato, reni, cuore, milza, colon, testicoli, fluido follicolare ovarico, placenta, latte materno e feci neonatali; • tendenze temporali: concentrazioni in aumento negli ultimi decenni. Uno studio autoptico (2024 vs 2016) ha mostrato livelli più elevati nel cervello (4917 vs 3345 μg/g) e nel fegato (103,7 vs 432,9 μg/g). Un altro studio sulle placente umane (Hawaiʻi, 2006-2021) ha rilevato microplastiche nel 60% dei campioni nel 2006, nel 90% nel 2013 e nel 100% nel 2021, con incremento significativo del numero di particelle. ________________________________________ Effetti sanitari osservati Le evidenze epidemiologiche, pur non conclusive, segnalano associazioni preoccupanti: • studio NEJM 2024: microplastiche (polietilene e PVC) riscontrate nel 58% delle placche carotidee di 257 pazienti; la loro presenza aumentava di 4,5 volte il rischio combinato di infarto, ictus o morte in 34 mesi; • studio post-mortem cerebrale: livelli significativamente più elevati nei soggetti con demenza rispetto ai controlli (26 076 vs 4 131 μg/g, P<0,001); • effetti sperimentali su cuore, fegato, cervello e sistema immunitario confermano potenziali meccanismi tossici e pro-infiammatori. Gli autori sottolineano tuttavia che le attuali evidenze sono associative, non ancora causali. ________________________________________ Politiche e prospettive globali Il documento esamina le principali iniziative internazionali: • Basel Convention Plastic Waste Amendments (2019): controllo dei flussi transfrontalieri di rifiuti plastici verso Paesi privi di capacità di riciclo; • MARPOL Annex V: divieto di scarico in mare di rifiuti plastici da parte delle navi; • Trattato Globale ONU sulla Plastica (negoziazioni dal 2022): verso un accordo vincolante che consideri l’intero ciclo di vita della plastica — produzione, design, uso e smaltimento. ________________________________________ Conclusioni Le microplastiche rappresentano una nuova frontiera di rischio ambientale e sanitario. La loro presenza crescente nei tessuti umani, unita a segnali biologici di tossicità, richiede: • monitoraggio ambientale e biologico globale, • ricerca su meccanismi di patogenicità, • cooperazione internazionale per ridurre produzione e dispersione, • sviluppo di materiali alternativi ecocompatibili. Gli autori concludono che la sfida delle microplastiche deve essere affrontata come un problema di salute pubblica planetaria, analogamente ai cambiamenti climatici e all’inquinamento atmosferico.
Riccardo De Gobbi
BIBLIOGRAFIA 1) Mahalingiah S, Nadeau KC, Christiani DC. Microplastics and Human Health. JAMA. 2025;324(15):e2839990. doi:10.1001/jama.2025.14718.
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