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Un "tedesco" barcollante

Data : 26 agosto 2006
Autore : admin

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I protagonisti della clinicommedia

I dottori Pensa, Ebiemme e Sonda sono tre medici di famiglia, i primi due hanno piu’ di 50 anni, il terzo 35; condividono lo stesso studio medico (per risparmiare sulle spese) ma sono acerrimi “nemici” nella professione perche’ hanno un approccio diametralmente opposto nella metodologia.
Il dottor Pensa e’ un cultore dell’anamnesi e dell’esame obiettivo, ha fatto sua la massima di Cesare Frugoni il quale affermava: ”Siamo abbastanza moderni per riconoscere l’aiuto dato dagli esami diagnostici e troppo moderni per sopravvalutarlo”.
Il dottor Ebiemme non fa un passo se questo non e’ contemplato nelle linee guida e/o certificato dall’ EBM, la flessibilita’ diagnostica e terapeutica sono, nel suo pensiero, un retaggio dei medici “ipse dixit”.
Il dottor Sonda, con dieci anni di professione, ha come feticcio gli esami strumentali e di laboratorio, senza di essi si sente perduto, anamnesi ed esame obiettivo sono quasi degli inutili “preliminari”, il “sodo” e’ quello che conta.
L’esperienza accumulata negli anni, invece di stemperare questi punti di vista opposti, li ha portati a diventare ancora piu’ “estremisti” per cui il dottor Pensa fa diagnosi di Morbo di Hodgkin in un caso di prurito al naso e il dottor Sonda, dal canto suo, continua a scoprire, con le sue indagini strumentali, “incidentalomi” che mai si sarebbero manifestati clinicamente, ma che egli sfoggia come fiore all’occhiello della sua abilita’ diagnostica; il dottor Ebiemme ha i cassetti della scrivania pieni di algoritmi e istogrammi che consulta continuamente e che, per lui, sono il Verbo.
Ogni primo venerdi’ del mese, i medici organizzano una riunione nel loro studio e, in quella sede, espongono i casi clinici piu’ interessanti, accapigliandosi sulle loro opposte metodologie diagnostiche; non c’e’ molto dialogo, in fondo, ma soprattutto voglia di rimarcare le carenze degli opposti approcci metodologici.
Alle discussioni assiste anche una giovane tirocinante: la dottoressa Saputella, specializzanda in Medicina Interna, la quale si diverte ad assistere alla “singolar tenzone” tra i colleghi piu’ grandi, i quali, da parte loro, la trattano con una certa sufficienza, ripagati con la stessa moneta da quest’ultima.


L’anamnesi, l’anamnesi


“Allora ragazzi, eccoci di nuovo riuniti tutti insieme!” esclama il dottor Pensa, con ipocrita affabilita’.
I colleghi di studio sanno bene che questa frase cela, in realtà, la sua smodata voglia di rimarcare, ancora una volta e nei loro confronti, la superiorita’ del suo approccio di Clinico classico, tutto mani e cervello.
“Che c’e’ di nuovo nei vostri luridi archivi ?”
Il dottor Ebiemme, ancora in camice, con gli algoritmi che gli riempiono le tasche, gli replica: “Ti voglio proprio parlare del “tedesco”.
“Del chi?” , dice il dottor Sonda, che si pulisce, con un pezzo di carta strappato ai lenzuolini del lettino di visita, le mani ancora sporche del gel per le ecografie.
“I tedeschi non li ho mai potuti vedere!”, aggiunge la dottoressa Saputella, le cui prosperose forme sono a stento trattenute da una bianca maglietta estiva e da un paio di jeans.
Il dottor Ebiemme prosegue: “Il "tedesco" è così chiamato perchè vive da più di 40 anni in Germania, ove gestisce una avviata pizzeria. Però ogni anno ritorna al suo paesello di origine per passarci 1-2 mesi in santa pace, in mezzo alla campagna. E' un omone di 67 anni che conosco da anni; mai però per motivi sanitari ma solo per vederlo, durante la "ferie in Italia", assiduo frequentatore dei bar del paese. E' infatti un ottimo mangiatore e un altrettanto ottimo bevitore di Soave e Valpolicella”



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La dottoressa Saputella (accarezzandosi voluttuosamente i suoi biondi capelli e dimostrando alle parti sensibili del dottor Pensa l’insussistenza della legge di Newton): “Un tedesco che fa la pizza e beve vino è certamente da rivalutare!”
Il dottor Sonda: “Ragazzi, io ho da stampare le ecografie e inserire nel computer un sacco di esami, facciamo presto per favore!”
Il dottor Ebiemme, unito da un patto d’acciaio col dottor Sonda per sconfiggere la supponenza del dottor Pensa, prosegue risolutamente:”L'altra sera mi chiama un suo amico di bisbocce e mi chiede se posso andarlo a visitare perchè la sera prima, al bar, dopo bevute varie si è sentito male, ha cominciato a sudare e hanno dovuto portarlo a casa”.
“Le solite inutili visite domiciliari, per una bevuta poi ! L’ho sempre detto che andrebbero fatte solo immediatamente prima del prete!”, esclama, indispettito il dottor Pensa, sistemandosi il bavero del camice che era rimasto tutto il pomeriggio in posizione incongrua.
Il dottor Ebiemme: “Mah ! comunque sia, mi reco a visitare il paziente che appare sudato e traballa leggermente sulle gambe quando cammina, ma non c'è una netta atassia. Mi dice che si sente stanco, la testa leggera e che gira. Non dispnea, angor o dolore addominale, non nausea o vomito. La fronte è imperlata di sudore. La PA è di 120/70, toni ritmici, 92 bpm. Nulla a livello polmonare o addominale. Test di Romberg dubbio, prova indice naso-negativa, restante esame obiettivo negativo. Una breve indagine anamnestica permette di evidenziare che il paziente è stato sottoposto, circa 10 anni fa, a intervento di nefrectomia dx (il pz non sa riferire la causa); inoltre è in terapia antipertensiva con irbesartan. Dall' anamnesi patologica remota non riesco a tirar fuori altro”
La dottoressa Saputella: “La mia diagnosi e’: BELLA SBRONZA, prescrivo ciclo di epatoprotettore intramuscolare da continuare per dieci giorni ed astinenza dal bere! Ecco cosa avrei fatto!”
Il dottor Sonda, mostrando, con l’indice, l’adorato apparecchio che egli considera un’indispensabile estensione delle sue cellule grigie “Perche’ non me lo fai venire in studio, cosi’ gli faccio una bella ecografia all’addome superiore?”

Il dottor Pensa, con il sangue che gli comincia a ribollire :” E perche’ mai ?”

Il dottor Sonda: “Mi sembra un tipico caso di pancreatite acuta alcoolica con tutte le sue sequele elettrolitiche e via dicendo....ipocalcemia..ipoglicemia..et cetera. Inoltre mi sembra chiaro che l'associazione tra sartano in monorene e alcool ha determinato grandi guai...”

La splendida dottoressa Saputella incalza: “L'ho pensato anch'io! avrei anche fatto una bella glicemia e chiesto notizie sulla sete e sulla diuresi. Ma non posso credere che il nostro grande dottor Ebiemme non abbia un glucometro in borsa e quindi non l'ho detto”

Il dottor Ebiemme: “ In effetti l’ho eseguita ed era normale! del resto ( e tira fuori dalla tasca un colorato algoritmo diagnostico) c’e’ scritto qui cosa fare in questi casi! “

Il dottor Pensa, con viso paonazzo dalla rabbia “Una "tipica" pancreatite alcoolica senza dolore???? MA CHE ***** STATE DICENDO !!”



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La dottoressa Saputella, un po’ intimidita, aggiunge con voce flebile: ”Altre possibilita' un blocco renale e/o, vista l'abitudine al bere, alcolismo”

Il dottor Sonda: “ PAROLE, PAROLE , PAROLE: io avrei infilato un dito la' dove sai per ricercare una melena, avrei misurato la P.A. in ortostasi, avrei fatto una glicemia, avrei fatto un ECG
avrei chiesto il giorno e il mese”

“L’abilita’ del medico e’ inversamente proporzionale al numero degli esami che chiede, caro il mio strumentista”, lo apostrofa, senza ritegno, il sussiegoso dottor Pensa e aggiunge “Io avrei fatto solo due domande: hai preso aspirina o qualche fans nei giorni precedenti? in questi ultimi giorni le feci sono diventate nere?”
Il dottor Ebiemme “Ma ti pare che non me le avrebbe dette gia’ lui queste cose cosi’ importanti?”
“Amico mio, quello che tu e le tue tabelline ritengono ovvio, speso non lo e’ affatto!” .
Il silenzio in sala si fa minaccioso, come quello che precede di poco una tempesta, il dottor Pensa, con sussiego, aggiunge: ”L’anamnesi va raccolta per bene, esplorando tutto!”
Il dottor Ebiemme, indispettito “In effetti, tornando di nuovo a casa del paziente per una ulteriore visita, ho notato sul comodino una scatola di aspirina; interrogatolo in proposito, mi ha risposto che la assumeva da circa 10 giorni per una cefalea che lo tormentava appena sveglio (verosimilmente da attribuire agli eccessi alimentari ed etilici)”
Il dottor Pensa, con sorriso a 32 denti:”Che ti avevo detto! e le feci come erano?”
“Da 2-3 giorni erano "nere" e "molli"; il tedesco non ci badava più di tanto perchè pensava dipendesse dal cambio della dieta (in Italia si mangia molto meglio che in Germania; che strane interpretazioni talora fanno i pazienti dei sintomi). A questo punto non ho infilato il dito proprio in quel posto, ma ho spedito prontamente il tedesco a fare una gastroscopia e un prelievo ematico”.
Il dottor Sonda:” Visto che gli esami servono?” .
La dottoressa Saputella, sommersa dal profluvio di parole dei colleghi piu’ anziani, chiede con aria dimessa “Che ne e’ uscito fuori?”
Il dottor Ebiemme: “Due ulcere bulbari sanguinanti con anemizzazione acuta (Hb 10)”
Il dottor Pensa, con aria cattedratica, conclude (barando clamorosamente, nei pensieri dei colleghi) “ Ricordo benissimo un caso analogo, accadutomi anni fa, anche allora mancava il dolore addominale e quindi ricordatevi bene: le ulcere peptiche da farmaci spesso danno sintomi non riconducibili all’apparato digerente, un’accurata ANAMNESI puo’ evitare il tranello diagnostico”

Finalmente l’atmosfera si rasserena, i colleghi si esibiscono in un ipocrita applauso che il dottor Pensa accoglie con soddisfazione baronale; in realta’ i dottori Ebiemme, Sonda e Saputella non dimenticano mai che il contratto d’affitto dello studio e’ intestato all’ “illustre” Clinico medico.




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